La casa come diritto umano e strumento di cura delle persone

«Sono sempre ben equipaggiato per la notte. Ho il cappotto, le coperte, il cappello, tutto quello che mi serve. Non ho voglia di dormire in un dormitorio o da qualche altra parte. Sto comodo qui, dormo tranquillo. Mi comporto bene con tutti, quindi nessuno mi fa problemi. E poi, mi sveglio la mattina presto. Tolgo la mia roba e nessuno si accorge il giorno dopo che in quel posto ha dormito qualcuno». S. ha scelto di dormire nell’atrio della stazione di Foggia per comodità, per praticità. Perché ogni mattina, quando l’alba deve ancora farsi spazio nel primo piano dell’orizzonte, si leva dal suo giaciglio di cartone per salire sul mezzo che lo porterà al lavoro in campagna. G. invece, ha scelto come riparo per la notte una vecchia casa abbandonata, senza acqua, luce, gas, ma con un tetto sulla testa «che almeno mi ripara quando piove, anche se le finestre sono rotte e quando fa freddo si trema lo stesso».

S. G., a Foggia come nel resto d’Italia, non sono i soli che per dormire si arrangiano con soluzioni di fortuna: sulle panchine, sotto gli archi, in qualche abitazione diroccata, negli altri dei portoni, nei ghetti, ospitati temporaneamente da qualche amico o conoscente. Altri, invece, per la notte preferiscono giacigli più sicuri e caldi, soprattutto d’inverno, come i dormitori, le case di accoglienza, gli appartamenti sostenuti dalle associazioni di volontariato. La questione abitativa è tra le emergenze e necessità quotidiane delle persone senza dimora che vivono in strada. Pensiamo ad un padre separato. Senza un posto in cui vivere non può neanche vedere i suoi figli, ospitarli per la notte, stare con loro. Pensiamo ad una persona con gravi problemi di salute, che magari si trascina dietro anche l’ossigeno per respirare o ha un tumore in stato avanzato. Pensiamo ad una donna che vive in strada perché non ci sono strutture dedicate all’accoglienza.

Eppure, «occorre considerare la dimora, come diritto umano di base e come strumento di cura della persona». Diritto umano di base e strumento di cura. E’ il messaggio principale su cui si basano le “Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia”, frutto di un gruppo di lavoro coordinato nel 2015 dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che si è avvalso della segreteria tecnica della fio.PSD. Se le Istituzioni pubbliche non afferrano questo concetto e non sviluppano politiche abitative adeguate, riportare in “vita” i senza tetto, i senza casa, chi vive in sistemazione insicure, chi in sistemazioni inadeguate, sarà sempre più complesso ed a pagarne le conseguenze saranno gli stessi poveri e le nostre comunità.
Emiliano Moccia