Leonardo oggi ha 20 anni, vive a Roma ed ha una passione per il canottaggio. Durante una gara nel 2012 si accorge improvvisamente di sentirsi stanchissimo, e quella stessa sera braccia e gambe si riempiono di puntini rossi. Un esame all’Ospedale Bambino Gesù rivela la diagnosi: leucemia linfoblastica acuta. «La mia prima reazione è stata di rabbia, non volevo restare a letto, credevo fosse un malanno passeggero e che i miei genitori stessero esagerando. Ero arrabbiatissimo perché da lì a un mese ci sarebbe stata la gara più importante dell’anno e non potevo pensare che si sarebbe svolta senza di me». Dopo la rabbia, però, subentra la preoccupazione perché le terapie standard non sembrano funzionare finché Franco Locatelli, il medico e ricercatore AIRC che ha in cura Leonardo, propone ai suoi genitori una terapia sperimentale con un ciclo di chemioterapia e un successivo trapianto di midollo. Inizia la ricerca di un donatore e viene scelto il padre di Leonardo. Il decorso post-operazione è difficile, ma lentamente il ragazzo inizia a recuperare. E come Leonardo, sono tante le storie di chi è riuscito a guarire grazie alle cure e alla ricerca scientifica.
Per questo, è importante sostenere la ricerca scientifica. E per questo, sabato 25 gennaio ben 20mila volontari di Fondazione AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) saranno impegnati in più di 3.000 piazze per distribuire circa 260.000 reticelle delle “Arance della Salute”. Con una donazione di 10 euro sarà possibile ricevere 2,5 chili di arance rosse italiane, frutti che contengono pigmenti naturali con importanti poteri antiossidanti e circa il quaranta per cento in più di vitamina C rispetto agli altri agrumi. Anche a Foggia i volontari di AIRC, dalla mattina di sabato, saranno presenti in due piazze: sull’isola pedonale di corso Vittorio Emanuele ed a piazza Cavour.
«Le arance rosse sono il simbolo della sana alimentazione, ricche di pigmenti chiamati antocianine che in laboratorio hanno dimostrato di poter rallentare la proliferazione cellulare e aumentare la morte cellulare programmata in numerosi tipi di tumore, come quelli del colon-retto o della prostata – spiega Luigi Ricciardiello, ricercatore Fondazione Airc e professore di gastroenterologia all’Università di Bologna – Le arance sono inoltre uno dei frutti presenti nella dieta mediterranea i cui effetti positivi sono dimostrati da numerosi studi epidemiologici. Oggi sappiamo, per esempio, che l’adesione alla dieta mediterranea riduce significativamente la possibilità di sviluppare il tumore del colon-retto e, grazie a uno studio sostenuto da AIRC, abbiamo dimostrato in esperimenti di laboratorio che questa riduzione del rischio avviene attraverso cambiamenti del microbiota intestinale».
Dall’alimentazione all’attività fisica: i ricercatori hanno scoperto che essere fisicamente attivi incide su alcuni meccanismi essenziali dell’organismo, come il metabolismo energetico e ormonale, l’infiammazione e il sistema immunitario. Fare esercizio fisico riduce quindi l’insorgere dei tumori del colon-retto e, nelle donne, dei tumori del seno e dell’endometrio. Inoltre aiuta a prevenire l’aumento di peso, aspetto che incide su altri tipi di cancro come quello al rene, al pancreas, all’esofago e alla cistifellea. Ma è bene ricordare che il fattore di rischio evitabile che più impatta sulla salute è il fumo: l’85-90% dei tumori polmonari è causato proprio dalla sigaretta, che risulta essere anche all‘origine di molti altri tumori. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il fumo di sigaretta è la più importante causa di morte evitabile nella nostra società: ogni anno nel mondo a causa del tabacco perdono la vita circa sette milioni di persone, 890.000 delle quali non fumatrici, solo perché esposte al fumo passivo.