Alle venti e trenta alla stazione degli autobus, ultima meta della giornata. Punto di ritrovo di tutta la “combriccola” del dormitorio. Dalle venti e trentuno cominci a guardare l’orologio in maniera frenetica ogni cinque minuti sperando che arrivino i Fratelli della Stazione con qualcosa di caldo da bere e qualcosa da mettere sotto i denti. Dopo una giornata fatta di nulla, attendi con ansia chi ti porta ristoro e non solo per lo stomaco.
In lontananza li vedi arrivare carichi di buste di plastica con i “viveri”. Ma in realtà quello che attendi con ansia e solo la possibilità di incontrare chi ti chiede come stai e scambia con te una parola dandoti per qualche minuto la parvenza di sentirti parte di una di un contesto dove a qualcuno interessa di te.
Ecco sta arrivando il pulmino che ti porta al dormitorio ed un altro giorno sta per terminare. L’ultima sigaretta, se ne hai o se trovi qualcuno che te la offre e poi la doccia, grazie a Dio. Le ultime battute con i compagni di stanza e poi a nanna. Domani alle sette risuonerà la voce del guardiano che urlerà: «Sveglia, sveglia».
Si possono odiare le parole? Si. Ho odiato la parola “sveglia” perché mi rubava al sonno ed ai sogni. Nei sogni puoi fare di tutto. Puoi avere una casa tua; puoi coltivare gli affetti che per colpa della vita o spesso per colpa tua, non hai più.
Incomincia un’altra giornata, uguale a quella di ieri ed uguale a quella di domani. Una giornata fatta di nulla, trascorsa a girovagare per la città senza meta e senza speranza. Una giornata passata in attesa di andare in mensa perché si deve pur mangiare. Una giornata trascorsa a rimuginare sugli errori commessi e sulla mancanza di rapporti umani in cerca di uno sguardo indulgente che non ti giudichi per come sei vestito o per la barba incolta. In cerca di qualcuno che ti rivolga la parola senza guardarti dall’alto in basso. Le ore trascorrono lente, quasi un eternità. E finalmente arrivano le venti e trenta e finalmente puoi tornare in quella che sia pure per poche ore e la tua casa.
Puoi tornare a dormire e a sognare. Nei sogni puoi essere chi vuoi e vivere la vita che vuoi.
Ruggiero Di Cuonzo