Per la prima volta negli ultimi dieci anni lo spreco di cibo nelle case degli italiani è in calo: il 25% in meno rispetto allo scorso anno con un risparmio nel 2020 di 1,5 miliardi di euro. Non solo. Lo spreco settimanale medio a nucleo familiare è di 4,9 euro, per un totale nazionale di 6,5 miliardi di euro, soldi gettati letteralmente nella spazzatura, per un costo complessivo di 10 miliardi di euro, se si includono gli sprechi dell’intera filiera di produzione e distribuzione. Lo rende noto la campagna “Spreco Zero” presentando il Rapporto “Waste Watcher 2020” in occasione della 7/a Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, il 5 febbraio, quest’anno nel segno della prevenzione degli sprechi per la salute dell’ambiente e dell’uomo.
Nata nel 2010 “Spreco Zero” è tuttora l’unica campagna di sensibilizzazione in Italia sul tema dello spreco alimentare, con l’obiettivo di creare un movimento di pensiero ma anche strumento di lavoro concreto per ridurre lo spreco alimentare con il coinvolgimento di istituzioni, cittadini, scuole, associazioni, bambini. Perché i primi cambiamenti, c’è da poco da fare, devo nascere in ciascuno di noi, negli ambienti che frequentiamo, nelle nostre case. Lo spreco domestico – secondo l’analisi compiuta per il 2018 da “Diari di Famiglia progetto Reduce” – vale fra il 75 e l’80% della filiera complessiva, che comprende lo spreco nei campi (7,8%), nell’industria (6,5%), nella distribuzione (7,4%) per un totale di 15 miliardi che equivale allo 0,86% del Pil del 2018. «L’impegno per lo sviluppo sostenibile e la prevenzione degli sprechi – spiega il fondatore Spreco Zero-Last Minute Market, Andrea Segrè – passa attraverso il monitoraggio dei comportamenti e quindi attraverso i dati. Sei anni fa (2014) 1 italiano su 2 dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno, nel 2019 solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di cestinare il cibo quotidianamente. Lo spreco del cibo resta in testa alla nefasta “hit” degli sprechi per il 74% degli italiani. Seguono lo spreco idrico (52%), nella mobilità (25%), di energia elettrica (24%) e in generale legati ai propri soldi (16%)».
“Stop food waste, feed the planet” (ovvero stop allo spreco del cibo, nutri il pianeta) è il tema per l’edizione del 2020 che accompagnerà alla prima Giornata Mondiale per la consapevolezza sullo spreco e le perdite alimentari proclamata dalle Nazioni Unite ed in programma il prossimo 29 settembre. Insomma, siamo tutti chiamati in causa, ciascuno di noi può fare la sua parte nella lotta allo spreco alimentare, capendo anche – magari con il supporto degli enti territoriali – le modalità in cui riuscire a destinare gli alimenti in eccesso a chi ne ha bisogno, a chi vive in stato di povertà.