Continuano gli incontri organizzati dal Comitato genitori per Foggia. Lo scorso 10 febbraio, infatti, presso la Sala Farina di Via Campanile, dopo la sociologa Luisa Rendinella che ha discusso del “Gruppo dei pari”, e lo psichiatra, psicoterapeuta, counselor Giuseppe Mammana direttore dell’istituto Life, che ha divulgato una parte dei suoi studi con il tema “Genitori e adolescenti 2020: Istruzioni per l’uso”, è stata la volta di Tiziana Pellicciaro, Life parent coach, che ha tenuto un interessante discorso dal titolo “Genitori in ascolto”. «Nella maggior parte dei casi non ascoltiamo con l’intenzione di capire, ma con quella di rispondere: parliamo o ci prepariamo a parlare – ha spiegato la Pellicciaro – . Cerchiamo prima di tutto di farci capire e poi di capire l’altro. In pratica filtriamo qualsiasi cosa attraverso i nostri paradigmi, leggendo la nostra autobiografia nella vita degli altri».
La Pellicciaro ha poi illustrato i principi della comunicazione, affermando che ognuno di noi non può esimersi dal comunicare, sia in maniera verbale che non verbale. «Il significato della nostra comunicazione non sta in quello che diciamo ma nella reazione e nel comportamento della persona di fronte. Ogni volta dobbiamo chiederci: Quali filtri/pregiudizi sto applicando? Cosa sto dando per scontato? Cosa non sto vedendo o ascoltando? E io, cosa sto comunicando con le parole e con il corpo? Cosa posso fare per farmi comprendere meglio?». All’incontro ha partecipato un pubblico attento che ha avuto modo di riflettere sull’ascolto attivo come una delle competenze fondamentali della comunicazione empatica.
Il Comitato genitori per Foggia si è costituito lo scorso mese di novembre all’indomani ripetuti episodi di baby gang registrati nella città di Foggia. Il Comitato, però, vuole soffermarsi a capire, conoscere e prevenire il disagio giovanile in generale, in una progettualità che interpreta la parola genitore come colui che guarda e prova a sostenere le difficoltà più estese della cittadinanza. Dal momento che il minore aggressivo, o la vittima, non sono altro che la manifestazione finale di un problema che ha la sua origine in una povertà sociale, educativa e familiare, che precede e secondariamente determina, le singole azioni violente. Il Comitato si rivolge alla cura dei minori e dei loro ambienti sociali, educativi e familiari, poiché crede che queste siano le azioni più preziose per interrompere la catena delle aggressioni. Un’azione, quella messa in campo dal Comitato, che desidera la partecipazione di tutti quei corpi intermedi che sono il fondamento di un sereno vivere civile, dalle scuole, alle istituzioni, dalle chiese alle realtà associative. Il Comitato genitori per Foggia sta già organizzando un quarto e importante incontro.