Essere padre è tra i più ardui compiti ai quali un uomo possa assolvere. Ma quanto è più complessa la genitorialità quando deve essere vissuta al di qua delle sbarre di un istituto penitenziario? D’altro canto, a quale destino vanno incontro i figli dei detenuti, dolorosamente privati della presenza fisica e quotidiana della figura paterna ed esposti all’emulazione di modelli negativi? Quali le loro esigenze affettive ed educative? Girato tra le mura della Casa Circondariale di Lucera e quelle delle case delle famiglie dei detenuti, il documentario di Luciano Toriello “La luce dentro” è il racconto di una presa di consapevolezza individuale e di un desiderio di cambiamento che unisce genitori e figli: insieme in un percorso in cui ci si pensa – o ripensa – come persone e come parte di una comunità.
Prodotto da Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD e Distribuito da MAD – Memorie Audiovisive della Daunia, il documentario nato da un’idea dello stesso regista e di Annalisa Mentana è stato realizzato grazie al bando “Social Film Fund CON IL SUD” in collaborazione con l’Associazione Lavori in Corso e Paidòs ONLUS. La proiezione in anteprima assoluta dsi è svolta lo scorso 20 febbraio a Roma presso la Camera dei deputati Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari. Il film, dunque, affronta il delicato tema della genitorialità vissuta dietro le sbarre, proponendosi come una delicata riflessione intorno alle esigenze affettive ed educative dei bambini figli di padri detenuti, nonché del desiderio di riscatto e cambiamento di questi ultimi. La speranza è di riuscire a vederlo quanto prima, una volta che cinema e spettacoli saranno riaperti al pubblico, perché tutti i lavori di Toriello hanno uno sguardo sociale e riflessivo che va oltre la storia. Basti pensare ad i precedenti lavori: “Leviteccanto”, “Vision with Ambition”, “Colibrì” ed altri.