In un mondo fatto di ipocrisia e dove tutto gira intorno al dio denaro e al sesso, non so a chi potrebbe interessare il parere di un insignificante comune mortale, per di più senza dimora, riguardante questa terza guerra mondiale sotto forma del cosiddetto “coronavirus”, che ci accomuna tutti indistintamente. Dove prima, per molti potenti e ricchi, l’indifferenza regnava e regna ancora sovrana nei confronti di chi non ha nulla (che per lo Stato neanche esiste), si fa spazio, purtroppo, la superficialità con la quale le tante persone che continuano a morire vengono definite “numeri”.
E’ incredibile come si possa parlare di miglioramenti quando quel numero diventa 450 anziché 500 del giorno precedente, come se contasse più l’abbassamento dei numeri e non la morte di tutta quella povera gente. Questa è la cosa che mi fa più paura e che mi fa rendere sempre più conto del mondo in cui viviamo. Detto questo, preferisco vivere come la famiglia Robinson in un’isola deserta, lontano dall’ipocrisia, dalla falsità e dall’indifferenza.
Cito una canzone di Eugenio Finardi: “extraterrestre portami via”.
Domenico Lunare
Francesco Sciuto