di Emiliano Moccia
«Prendersi cura delle persone più bisognose offrendo una “medicina” per migliorare il loro stato di salute e di bisogno». Per Madia D’Onghia non ci sono dubbi. Sono queste le “Pillole di Diritto” che possono aiutare senza dimora e migranti ad accedere più facilmente ai diritti, ai servizi, alle misure di contenimento per l’emergenza sanitaria dettata dal Covid-19. Piccole “Pillole di Diritto” che attraverso la realizzazione di sette spot, sette video, hanno l’obiettivo di «fornire un servizio utile ed efficace alle persone più fragili presenti nel territorio in questo momento di sofferenza: senza dimora e migranti. Sono informazioni che aiutano anche a comprendere l’importanza del diritto come motore per avere rispetto e per chiedere diritti». La responsabile scientifica della Clinica Legale ha presentato le “Pillole di diritto” nel corso di un’atipica conferenza stampa svoltasi questa mattina sulla piattaforma telematica Zoom. Ma era necessario presentarle, parlarne, condividerle. Anche perché negli occhi dei ragazzi e delle ragazze ci sono ancora i volti dei senza dimora incontrati e le storie che hanno ascoltato. Come quella di Giovanna, la storica clochard morta poco prima dello scoppio della pandemia del Covid-19. E afferri nei loro sguardi, nelle loro parole, che quello che stanno imparando va oltre le pagine di Legge, oltre codici e cavilli giuridici ed esami da sostenere. Ha a che fare con le persone, con l’umanità, con il senso di mettersi in gioco per aiutare chi – per motivi più diversi – è rimasto indietro.
LA CLINICA LEGALE
Per questo, le “Pillole di Diritto” oltre a rappresentare un valido servizio di sostegno per quanti vivono in strada o in condizioni di disagio abitativo e sociale, mostrano anche il volto migliore delle nuove generazioni. Degli studenti e delle studentesse che seguono l’attività di formazione accademica della “Clinica Legale – I diritti dei senza fissa dimora e dei migranti”, frutto della convenzione stipulata tra l’Università degli Studi di Foggia – Dipartimento di Giurisprudenza – ed Avvocato di Strada Onlus – Sportello di Foggia, che può contare su un nutrito gruppo di avvocati volontari. L’iniziativa – così come per le precedenti edizioni – prevede la costituzione di un laboratorio in cui 12 studenti – iscritti al 3°, 4° e 5° anno del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza (selezionati attraverso un bando) – dopo un periodo di formazione specialistica, prestano gratuitamente servizio di assistenza e consulenza legale agli utenti dello sportello foggiano di Avvocato di Strada. Le attività di formazione accademica della “Clinica Legale” coordinate dalla professoressa Madia D’Onghia, dunque, hanno l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione studentesca alle tematiche delle nuove povertà e del disagio sociale, dell’accoglienza, dell’intercultura e della cultura del volontariato.
I SETTE VIDEO
Gli studenti, quindi, hanno svolto le attività presso lo sportello di Avvocato di Strada di Foggia e presso la cosiddetta “pista” di Borgo Mezzanone, seguendo i casi dei senza dimora e dei migranti, passando dallo studio dei tomi giuridici alla loro applicazione pratica in difesa dei più deboli, di chi ha maggiori difficoltà a far valere un proprio diritto. Ma l’arrivo del Coronavirus ha bloccato le attività. O meglio, ha creato un tempo sospeso in cui è stato necessario reinventarsi, riconvertire le attività Di qui, l’idea di far fruttare le conoscenze acquisite sul campo utilizzando la tecnologia e rispettando tutti i requisiti di sicurezza legati al Covid-19. Sono nate così le “Pillole di Diritto”, sette video in cui gli studenti e le studentesse, insieme ai collaboratori della professoressa D’Onghia (gli Avvocati di Strada Claudio de Martino, Rossella Ciavarella e Francesco Di Noia) parlano direttamente ai poveri, ai senza dimora, ai migranti, anche attraverso la sottotitolazione in lingua inglese. E lo fanno a partire dal nuovo Decreto del Governo sulla regolarizzazione e l’emersione del lavoro nero, per poi affrontare altre tematiche: il rinnovo ed il rilascio del permesso di soggiorno; le misure di prevenzione contro il Covid-19; le misure di sicurezza da adottare negli ambienti di lavoro; i su le misure adottate dal Governo per sostenere la crisi economica, come la richiesta per ottenere i 600 euro; i sussidi a cui si può accedere per chi vive in difficoltà economica; le misure ed i servizi a sostegno dei senza dimora.
UNIFG AL SERVIZIO DEL TERRITORIO
«La “Clinica Legale” è un ottimo esempio di un modo di vivere l’Università, che sta cambiando volto in questi ultimi anni proponendosi anche l’idea di credere di poter aiutare il territorio – ha evidenziato Donatella Curtotti, direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza – . La “Clinica Legale” si mette al servizio degli studenti, ma diventa anche un servizio fondamentale per questa fascia disagiata della società, anche per sopperire ad alcune mancanze delle nostre istituzioni». Di conseguenza, la “Clinica Legale” sta favorendo un’attenzione al «fattore umano che fa la differenza. A stimolare la voglia di voler cambiare le cose anche da soli – ha concluso la Curtotti – . Non bisogna scappare da questo territorio, ma occorre sapere che bisogna dare il doppio».
LA TESTIMONIANZA DEGLI STUDENTI
E gli studenti non si sono tirati indietro. Anzi. Da casa, seguiti dall’equipe della “Clinica Legale”, hanno dato vita ad estro, creatività e conoscenza giuridiche maturate sul campo e sui libri di studio. Ed hanno realizzato i sette video che gireranno sui canali ufficiali dell’Università di Foggia, attraverso l’impegno dell’associazione Fratelli della Stazione e che diventeranno una rubrica del nostro sito di “Foglio di Via. Del resto, oggi anche i senza dimora ed i migranti sono dotati di cellulari di vario tipo che permettono la visualizzazione degli spot. Gli studenti, dunque hanno pensato a loro. Hanno capito che era importante fare qualcosa anche in questa situazione di anormalità, di distanziamento sociale. Come Giuliano Lombardi, che in questi mesi ha seguito, fra gli altri, il caso di Giovanna e si è avvicinato alla sua storia. «Abbiamo la possibilità di mettere in pratica quello che studiamo e di avvicinarci all’aspetto umano di chi incontriamo, anche in base ai loro singoli casi. Studiando possiamo cambiare le cose, e cambiarle in meglio». Anche perché come ha ricordato l’avvocato Claudio de Martino l’iniziativa è nata per «far crescere gli studenti accanto agli avvocati, al di là dei manuali dell’Università e far applicare le conoscenze su persone in carne ed ossa che hanno bisogno di maggiore attenzione». Non a caso, i video sono dedicati al ricordo di Giovanna, affinché non si ripetano più storie di disagio come la sua. Anche con la complicità del nostro silenzio e della nostra indifferenza.
I nomi degli studenti e delle studentesse: Marianna Leonetti, Marianna Fortunato, Nadia Monopoli, Francesco Dilillo, Alberto Dinichilo, Tania Mangano, Concetta Cipriani, Vincenzo Minervino, Giuliano Lombardi, Antonio Forina, Letizia Consales, Gianmarco Celentano.