La bellezza della normalità anche per i senza dimora. La quarantena al dormitorio tra libri, giochi e comunità – Fotoreportage

Questo articolo è stato pubblicato nel numero maggio-giugno 2020 del giornale di strada “Foglio di Via” ed in distribuzione in diversi punti della città.

di Emiliano Moccia
Foto di Laura Longo

Auriel legge romanzi di ogni genere e di ogni lunghezza. Divora le pagine, seduto sulla sedia fuori al terrazzino che affaccia sulla strada di via Baffi. E forse pensa, o sogno, di essere il protagonista di quelle storie. Martin, invece, scrive racconti. Si lascia ispirare da favole già esistenti per farcirle con sue personali riflessioni, per dare una morale a quelle storie che gli tengono compagnia e che gli parlano del suo passato e di quello che ascoltava nel suo Paese. Tutto intorno i rumori della pallina di ping pong che schizza da una parte all’altra del campo, come la pallina del calcio balilla, che di sponda in sponda cerca di entrare nella porta difesa dall’omino colorato. Quella del dormitorio allestito nella palestra “Taralli” di Foggia è stata un’esperienza di condivisione. Di varie storie che in questo periodo di emergenza sanitaria legato al Covid-19 hanno fatto sosta per respirare un po’, per sentirsi come sospesi in una vita che poco prima dell’arrivo della pandemia non permetteva distrazioni, scampoli di normalità. Perché la vita di strada è dura, faticosa, impolverata e molto spesso ti imbruttisce o ti mette alla mercé di qualcuno che sfoga su di te tutto il disagio accumulato dalla povertà.

Ed allora, avere un posto in cui fermarsi permette di riprendere prima di tutto un rapporto con se stessi. Senza l’ansia di dover pensare ogni giorno: dove dormirò stanotte, cosa mangerò, cosa indosserò. Senza l’angoscia di dover convivere con i pericoli della vita di strada quotidiani. Dare una casa a chi una casa non ce l’ha in questo periodo di emergenza sanitaria legato al Coronavirus, è stata la sfida più ambiziosa di tutte quelle realtà che in Italia e nel mondo si occupano di persone senza dimora. Permettere anche a loro di poter trascorrere la quarantena, il distanziamento sociale, in totale sicurezza dal mese di marzo a quello di maggio non è stato facile. Ma alla fine questa esperienza è stata una bella opportunità per tutti.
A marzo l’Asl di Foggia, dopo sei anni, era stata colta da un improvviso senso del dovere igienico-sanitario e dopo aver effettuato un sopralluogo aveva dato parere negativo per quanto riguardava la sicurezza dei locali della parrocchia di Sant’Alfonso de’ Liguori adibiti in dormitorio d’accoglienza.

Il verdetto negativo riguardava sia le distanze (anche se gli ospiti erano stati divisi in due strutture diverse) sia la presenza di bagni chimici installati in quanto i locali del teatro erano privi di servizi igienici. E così, Leo Ricciuto, presidente dell’associazione Fratelli ella Stazione, aveva subito contattato Luigi D’Agrosa – responsabile del COC (Centro Operativo Comunale) – per trovare un’altra soluzione di accoglienza. Di lì, la necessità ed unica alternativa di accogliere gli attuali ospiti del dormitorio – italiani e migranti – nella palestra “Taralli” messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Foggia per far fronte all’emergenza. A presiedere l’intervento ed assistere h24 i senza dimora in questa lunga fase di emergenza sanitaria, sono stati i volontari della CISA – Coordinamento Italiano e Sicurezza Ambientale Protezione Civile, a cui va il ringraziamento dei Fratelli della Stazione, della redazione di Foglio di Via e di Avvocato di Strada per la dedizione e l’impegno mostrato.

Le splendide foto di Laura Longo raccontano la normalità, la quotidianità dell’accoglienza, che ha aperto le porte in questi mesi a numerose persone di nazionalità diversa, tra cui anche tre donne. Con la riapertura delle palestre dello scorso 25 maggio, anche la “Taralli” ha dovuto cedere il posto alle attività sportive mettendo fine all’esperienza del dormitorio. E di conseguenza, a quel senso di normalità e di tranquillità per gli ospiti, che adesso sono tornati alla dura vita di strada, in quanto mancano i posti letto per i clochard. Sperano che il Piano Locale di Contrasto alla Povertà dell’Ambito Territoriale di Foggia, che prevede il rafforzamento dei servizi per i senza dimora, possa partite quanto prima. E’ necessario, perché non di soli Buoni Spesa vive l’uomo.