Damasco e le centinaia di stelle che non potranno più brillare – poesia senza dimora

di Ruggiero Di Cuonzo

È lieve sulla mia pelle
il vento fresco di questa sera.
Guardo il cielo.
Preso da un folle desiderio, cominciò a guardar le stelle.
Poi provo a contarle.
Una ad una.
Dio quante sono.
Conto e poi sbaglio e poi torno a contarle e poi
torno a sbagliare un tempo indefinito.
No. Non si possono contare le stelle.
E penso a Damasco.
Penso alle centinaia di stelle che non potranno più brillare.
Piccole stelle cadute.
Piccole luci ormai spente che costellano la strada
che da una una guerra assurda
conduce verso l’ignoto.
Conduce verso la morte. Fisica il più delle volte. Dell’anima, sempre.
E vero
Non si possono contare le stelle.
Ma quelle cadute in Siria sono tante, troppe