Gli Angeli – riflessioni senza dimora sui messaggeri di speranza e di amore della nostra comunità

di Ruggiero Di Cuonzo

In tutte le Religioni monoteiste è presente la figura dell’Angelo. Ma anche nelle religioni del passato si trovano figure simili. Angeli: messaggeri della Divinità. Figure rappresentate con le ali e dai tratti gentili, quasi effeminati.
Quante disquisizioni sul sesso degli Angeli?
Angeli che brandiscono grandi spade e premiano o puniscono gli uomini a seconda del loro comportamento. Angeli che non esitano a compiere massacri per ordine di Dio ( Sodoma e Gomorra ).
Schiere di Serafini e Cherubini. Angeli che avrebbero guidato le schiere celesti, contro gli Angeli caduti, nel giorno del giudizio.

Come già detto, la parola Angelo, che riviene dalla traduzione latina del termine greco antico Anghelos che a sua volta è la traduzione dall’ebraico mal’akh, significa, messo, messaggero, servitore.
Angeli messaggeri di Dio: servitori di Dio.
Da bambino, come tutti gli altri, credevo nell’esistenza degli Angeli e che ne avessimo, ognuno di noi, uno al fianco: l’Angelo custode.
Poi si cresce e il più delle volte si smette di credere in quello che non si riesce a vedere o a toccare per mano. La vita va avanti ed il tempo scorre velocemente. Finché un giorno, così come è capitato a me, ti ritrovi, per una serie di eventi causati spesso da errori tuoi o da circostanze non proprio felici a vivere una vita che non avresti mai immaginato. Senza più affetti, senza più una casa, senza più nulla che ti appartiene se non la tua vita che rischi di trascinarla nel baratro dell’invisibilità. Diventi uno dei tanti che vagano senza meta e senza speranza contando i giorni, uno uguale all’altro, in una Città che non è la tua e costretto a chiedere anche quello che è necessario per la sopravvivenza.

Ti ritrovi per strada senza aver avuto il tempo di realizzare quello che ti è successo e perché ti è successo. Fatichi a preservare quello che ti è rimasto: la dignità di essere umano che per chi ti passa accanto non ha alcun valore ma che per te è importante. Lo deve essere per forza. E ti aggrappi ad essa per non sprofondare ancora di più.
Allora ti ricordi del tuo Angelo custode e ti chiedi se per caso è stato distratto. Se ha omesso il compito per il quale il buon Dio lo ha assegnato a te. E se ti fosse rimasta, anche la più piccola speranza nell’esistenza degli Angeli, questa svanisce del tutto.
Quando poi credi, ormai, di aver toccato con mano, il gradino più basso della tua esistenza, avviene il miracolo.

Sulla tua strada incroci persone che, senza chiederti nulla in cambio, si avvicinano a te, e per loro, a differenza di altri, sei visibilissimo, ti offrono un aiuto, morale e materiale. Ti offrono quell’ascolto di cui hai estremo bisogno, forse più dell’aria che ti permette di respirare. Ti fanno ritornare ad essere vivo. Io li ho incontrati quì a Foggia, Città che avevo scelto per scappare dai miei ricordi e dalle mie paure. Tanto una Città vale l’altra quando non vivi più ed hai perso la speranza.
Ho conosciuto i Fratelli della Stazione. Mai nome fu cosi azzeccato. Come fratelli di sangue loro ti ascoltano e cercano, per quel che possono, di alleviare i tuoi dolori. I dolori dell’anima e dello spirito. Quei dolori che nessun medicinale può guarire se non una massiccia dose di amore.

Qui a Foggia ho conosciuto la Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus, che ha dato asilo al mio corpo ed al mio spirito. Con il progetto “Abitare le Relazioni” attraverso l’housing sociale hanno permesso che io potessi riappropriarmi della mia vita e ricominciare a progettare un futuro. Mi hanno permesso di interagire con altri ospiti dello stesso progetto di diverse nazionalità. Di confrontare le mie esperienze dolorose con altri dolori, altre storie tristi, altre vite recuperate, altri sogni che ora hanno ripreso a vivere, altre speranze in un futuro diverso e migliore.

Ora so che gli Angeli esistono e sono tra noi. Ma non hanno l’aspetto iconografico dei quadri o delle rappresentazioni bibliche. Hanno l’aspetto di Anna, la coordinatrice del progetto di housing sociale, dai modi spicci a volte severi. Ma attraverso i suoi occhi riesci a intravedere la sua anima e l’amore e la passione per quello che fa. Hanno l’aspetto di Valentina. Una dolce ragazza esile come un fuscello ma così forte e determinata nella sua azione di volontariato nei confronti dei senza dimora e degli emarginati. Quello di Alfonso, Andrea, Claudio ed Emiliano e tanti altri che dedicano buona parte del loro tempo ad alleviare le pene di chi è rimasto indietro e cerca calore umano e possibilità di riscatto.

Gli Angeli hanno il volto di Rita e di Ele e del piccolo Arcangelo il bimbo del Madagascar che ha abitato nella mia stessa masseria e che è andato in Francia, dove i genitori hanno trovato lavoro e che mi manca da morire. Gli Angeli, sono tutti quelli che si adoperano perché questo mondo possa diventare un posto dove a tutti si possa dare una speranza di vita degna di essere vissuta.
Questi Angeli non brandiscono enormi spade e non hanno ali, ma tanto amore e calore umano da donare a tutti coloro che ne hanno bisogno.
Sono messaggeri di speranza e di amore.