di Emiliano Moccia
«In questo momento, unico per la recente storia italiana, crediamo che sia necessario aprire, aprire, aprire, i servizi per chi si trova in condizioni di grave marginalità, vivendo in strada con grande insicurezza per se stessi e per gli altri. In Italia in questo momento ci sono i fondi per mantenere aperti centri diurni, dormitori, unità di assistenza su strada, sportelli per la distribuzione di beni di prima necessità. Non perdiamo questa occasione di riconoscere a tutti e tutte il diritto alla vita e alla sicurezza». L’appello lanciato è quello di chi conosce fin troppo bene le problematiche legate alla vita dei senza dimora. Perché Cristina Avonto presiede la Fio.psd, Federazione italiana di organismi per le persone senza dimora a cui sono affiliati decine di realtà tra cui l’associazione dei Fratelli della Stazione. Il suo appello alle Istituzioni nasce dalla consapevolezza che con i cosiddetti “coprifuoco” nelle varie città italiane e la possibilità di nuove chiusure dettate dall’emergenza sanitaria del Covid-19, per i senza dimora si ripeterà la stessa situazione dello scorso marzo: io vorrei restare a casa ma se una casa non ce l’ho?
Per questo, il giorno dopo l’annuncio del Dpcm sottoscritto dal presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e contenente le misure restrittive per tutto il territorio nazionale per via dell’emergenza coronavirus, all’agenzia di Redattore Sociale Avonto ribadisce: «I servizi per le persone senza dimora sono servizi essenziali». Del resto, proprio in quei durissimi ma necessari mesi di chiusura, l’accoglienza h24 delle persone senza dimora in strutture messe a disposizioni dalle istituzioni con il coinvolgimento del mondo del terzo settore ha contribuito a contenere il coronavirus tra gli stessi clochard ed eventuali contagi al resto delle comunità. Uno sforzo che andrebbe sicuramente replicato, almeno qui a Foggia. «In questi giorni in cui tutti e tutte siamo chiamati a restare a casa – ha spiegato Avonto – è necessario pensare a chi una casa non ce l’ha e a garantire almeno un luogo sicuro dove ripararsi, nel rispetto delle norme e delle condizioni sanitarie».
A breve a Foggia partirà – finalmente – il Piano Locale di Contrasto alle Povertà promosso dall’Ambito Territoriale di Foggia che prevede l’accoglienza notturna per 15 senza dimora. Ma solo l’accoglienza notturna. Non può bastare, sicuramente, ed anche se come ribadito è un buon inizio in questo lunghissimo periodo di vuoto di servizi, i numeri rischiano seriamente di essere insufficienti (e non adeguati a contenere eventuali contagi), anche perché andava già programmato un Piano di Emergenza Freddo come organizzato da tante Amministrazioni Comunali. Di conseguenza, non possiamo che fare nostro l’appello della Fio.psd: «E’ necessario pensare a chi una casa non ce l’ha e a garantire almeno un luogo sicuro dove ripararsi, nel rispetto delle norme e delle condizioni sanitarie».