«Quanto successo a Foggia circa la vicenda relativa alle scritte riportanti i nomi delle vittime delle mafie, o di contesti di mafiosità, di Capitanata, apparse su alcune scalinate del centro storico della città e poi cancellate o sovrascritte, ci ha suggerito una riflessione importante: da un lato quelle scritte esprimono il bisogno di costruire memoria a partire dai nomi e dalle storie delle vittime innocenti e, dall’altro, la cancellazione delle stesse ci fa pensare che quei nomi e storie non sono ancora patrimonio di memoria collettiva e che le persone che abitano i luoghi in cui si vuole imprimere un cambiamento vanno coinvolte nella riflessione e nell’azione che ne segue. Ecco perché, a partire dalla richiesta proveniente dai ragazzi dell’associazione SFoggia, lanciamo un appello a tutte le associazioni, realtà sociali e singole persone del territorio, al fine di realizzare insieme una scalinata in memoria delle vittime innocenti di Foggia, che possa essere un segno tangibile dell’esigenza comune di ricordarle e che richiami tutti all’impegno».
Queste le parole contenute nella nota diffusa dal presidio Libera Foggia “N. Ciuffreda e F. Marcone” e l‘Associazione Giovanni Panunzio – Eguaglianza Legalità Diritti che hanno lanciato un’iniziativa per rilanciare l’importanza di preservare la memoria ed i nomi delle vittime di mafia. «La memoria è cultura viva e appartiene ad un’intera comunità, ne costruisce l’identità stessa: non si tratta solo di riportare il passato all’oggi ma di sentire che nell’impegno quotidiano e attuale contro le mafie e le illegalità si ricuciono le ferite che quelle morti hanno determinato nel tessuto sociale.Siamo fermamente convinti che le storie delle vittime innocenti ci raccontano una parte della storia della nostra città e ci auguriamo che imprimere quei nomi sia da pungolo e stimolo per quanti leggeranno.Sarebbe importante, infine, che questa opera possa essere realizzata nel centro storico della nostra città, spesso dimenticato dalle istituzioni e abbandonato al degrado, affinché attraverso l’arte e la bellezza si possa generare la speranza del cambiamento».