Emergenza freddo e Covid-19, l’appello della fio.PSD al Governo: «E’ tempo di agire»

«Temperature sotto zero, 25 morti in strada in Italia, la pandemia: i piani freddo e i dormitori non sono la soluzione, è tempo di agire, ora». Questo l’appello che Cristina Avonto, presidente della fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, di cui anche i Fratelli della Stazione fanno parte) rivolge al nuovo Governo Draghi e al Ministro del Lavoro  Andrea Orlando che saranno chiamati nei prossimi mesi a decidere quale impronta dare al piano di rilancio e di sviluppo per l’Italia post pandemia: «Non dimentichiamoci degli ultimi!». L’indagine condotta in 11 città dall’Osservatorio fio.PSD sull’emergenza freddo ai tempi della pandemiail Monitoraggio dei progetti Housing First degli ultimi 2 anni, l’evidenza delle persone che in casa vedono cambiata la loro vita, confermano che è giunto il momento di un cambio deciso di rotta.

La pandemia ha fatto da lente di ingrandimento mostrando tutti i limiti del sistema tradizionale di accoglienza, è stata un acceleratore per la costruzione di risposte e soluzioni organizzative, ma rimane il fatto che vi sono case vuote e tante persone in strada. «Dare una casa a queste persone significa salvare le loro esistenza, significa dare loro forza e coraggio per riprendere in mano la propria vita, riallacciare relazioni ed affetti, reinserirli nel tessuto sociale».

L’Housing First costa in media 26 euro al giorno contro i 30 euro dei dormitori. I beneficiari vedono garantiti i loro diritti fondamentali: Casa, Residenza, Lavoro e Reddito. Il 90% dei beneficiari rimane in casa, non abbandona il progetto, perché casa è dignità. Lo dimostrano anche le storie dei senza dimora accolti nei vari progetti di Housing First. Come quella di Anita. Provata da una vita difficile Anita si è trovata, a seguito della fine di una relazione, a doversi rivolgere ai servizi e chiedere ospitalità in dormitorio. La convivenza con altre 6 donne è stata difficile, continui i conflitti tra le inquiline e Anita spesso si ritrovava coinvolta in prima persona. L’opportunità dell’abitazione e la stipula del contratto hanno avuto però un effetto sorprendente: un crollo degli elementi di tensione e conflitto e una gioia incontenibile per la novità di un luogo da sentire come “casa propria”. Adesso ha un lavoro, la residenza e può incontrare a casa i suoi figli!

«Troppe persone che da anni sono bloccate nel circuito dei servizi, rendono evidente che il sistema è inefficace per fronteggiare le crisi – dice Giuseppe Dardes, coordinatore della Community italiana dell’Housing First – non possiamo sprecare questa opportunità! Persona al centro e responsabilità diffusa nella comunità: questi sono i due fattori chiave dell’efficacia di Housing First sia nell’esperienza italiana sia in quella della rete internazionale a cui fio.PSD aderisce. Crediamo che si possa e debba ripartire da qui per una nuova stagione della programmazione degli interventi per il contrasto alla Grave Emarginazione Adulta».