In Emilia-Romagna le persone senza dimora potranno prendere l’autobus gratuitamente e non verranno più multate. Era una battaglia che Avvocato di Strada portava avanti da anni e, almeno in questa prima regione, è stata vinta. L’obiettivo, adesso, è di replicare lo stesso risultato in altre regioni, città, territori al fine di evitare che le persone senza dimora continuino a viver la mortificazione di essere multate, il senso di emarginazione sociale, l’ulteriore svilimento per la propria condizione, la sensazione amara della perdita di dignità. Perché per muoversi in città, per recarsi nelle mense dei poveri o al dormitorio, o ai vari servizi a loro disposizione, i senza dimora in molto casi prendono i mezzi di trasporto, come tutte le persone normali. Ma non hanno la possibilità di poter acquistare il biglietto. Succede anche a Foggia, nella nostra città, che i senza dimora vengono sanzionati in quanto privi del regolare tagliando di viaggio. Accumulano multe su multe, mortificazioni su mortificazioni. Per questo, la battaglia che Avvocato di Strada ha portato avanti e vinto a Bologna è una battaglia che riguarda tutte le città. Foggia e provincia comprese, come tutto il resto della Puglia, dove sono tante e diverse le realtà che si occupano di povertà estrema che potrebbero fare da “filtro” tra chi ha necessità reali (i senza dimora che seguono abitualmente) e le aziende di trasporto pubblico.
«La Giunta regionale ha stabilito che, in Emilia Romagna, le persone senza dimora potranno usufruire di un abbonamento gratuito per il trasporto pubblico locale. E potranno almeno andare in autobus senza vergognarsi, senza vivere la povertà come una colpa – ha raccontato Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di Strada – . È una piccola grande vittoria di cui gioire, per tutti coloro che vogliono una società più giusta e si battono per costruirla». Ma per arrivare a questo risultato, i legali volontari dell’associazione hanno lavorato duramente. E lo hanno fatto al fianco dei senza dimora «stanchi di dover subire, oltre alla povertà, la pena accessoria della vergogna». Anche perché le persone senza dimora non dispongono di mezzi propri, come automobili, motorini o anche solo biciclette. Non solo. «La lunga esposizione alle difficoltà della vita in strada li rende maggiormente vulnerabili anche sotto l’aspetto fisico: difficoltà deambulatorie e di orientamento sono alcune delle loro caratteristiche più comuni».
Ma come è stata vinta la battaglia legale? Lo ha spiegato lo stesso Mumolo. «I volontari di Avvocato di strada, per ogni persona multata, scrivono ai servizi sociali e chiedono una relazione che certifichi la situazione di povertà in cui la persona si trova. Poi scrivono alla azienda di trasporti, Tper, allegando la relazione dei servizi sociali e chiedendo di annullare la multa. Tper risponde di non poterlo fare e prova anche a recuperare (ovviamente inutilmente) i soldi della multa. Moltiplicate tutto questo per un migliaio di casi solo negli anni 2019-2020. Tutti ci perdono». Tper (tra tempo utilizzato dai controllori, tempo utilizzato dagli uffici per rispondere alle contestazioni e tempo sprecato per provare a recuperare gli importi delle multe); il Comune (tempo utilizzato dagli assistenti sociali a scrivere relazioni); le associazioni come Avvocato di strada che vengono oberate da queste pratiche; le persone senza dimora che, se riescono ad uscire dalla strada, si ritrovano sulle spalle migliaia di euro di debiti tra multe e sanzioni che difficilmente potranno mai pagare. «Un enorme e colpevole spreco. In questi anni i volontari di Avvocato di strada interpellano le istituzioni, scrivono lettere, organizzano proteste».
A novembre del 2019 viene mandata una lettera, con un dossier, al Presidente della Regione Emilia Romagna, al Sindaco di Bologna, al Vescovo, al Presidente della Caritas ed alla Presidente di Tper, con la richiesta di provare a risolvere insieme il problema istituendo un abbonamento annuale personale e gratuito per i senza dimora, finanziato attraverso i fondi del sociale. Alla fine del 2020 viene presentata una richiesta formale, sia in Consiglio Regionale che nel Consiglio Comunale di Bologna, per affrontare e risolvere questo problema. E finalmente, qualche giorno fa la notizia che poveri ed Avvocato di Strada aspettavano: la Giunta regionale ha stabilito che, in Emilia Romagna, le persone senza dimora potranno usufruire di un abbonamento gratuito per il trasporto pubblico locale. Ora la battaglia si spera che si allarghi in tutta Italia. Comprese la nostra Puglia e la città di Foggia. Ce la faremo?
Emiliano Moccia