La tragica scomparsa del giovane Marco Ferrazzano, il cui DNA ha svelato che purtroppo era suo il corpo ritrovato a Foggia, sui binari, il 22 gennaio scorso, rilancia anche il triste fenomeno delle persone scomparse. E non è un caso, se molto spesso proprio tra le persone senza dimora che si incontrano in stazione può capitare di trovare qualche uomo, donna o ragazza la cui famiglia ha denunciato la scomparsa. Lo scorso anno, ad aprile, proprio nel dormitorio di emergenza allestito presso la Palestra “Taralli” di Foggia fu accolto M. L.. Dell’uomo, il fratello Vincenzo non aveva più notizie da circa tre anni, da quando una mattina di luglio del 2017, M. si era allontanato dalla sua abitazione di Grotteria, in provincia di Reggio Calabria, senza dare più notizie. Venne ritrovato nei pressi di Serracapriola e, grazie ai contattati avviati con i Carabinieri, venne accolto al dormitorio in attesa dell’arrivo dei famigliari.
Ed è ora disponibile on line la XXIV Relazione annuale sulle persone scomparse, a cura dell’ufficio del Commissario straordinario per le persone scomparse, Silvana Riccio. I dati, forniti dal Centro elaborazione interforze della direzione centrale della Polizia criminale del dipartimento della Pubblica sicurezza, evidenziano il fenomeno sia complessivamente che per segmenti di età, genere, nazionalità, mostrando una realtà molto complessa. Dal 1° gennaio 2007 (anno di istituzione dell’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse) al 31 dicembre 2020 le denunce di scomparsa registrate delle Forze di polizia sono 188.966 (51,15% stranieri), con 49.899 scomparsi ancora da ritrovare. In particolare, 108.083 sono le denunce che riguardano i minori (66,04% maschi). Nel 2020 su 13.527 denunce di scomparsa, 7.672 (56,72%) sono riferite a minorenni, di cui 5.511 (71,83%) di nazionalità straniera. Complessivamente le denunce risultano in calo dell’11% rispetto al 2019 (15.205).
Per quanto riguarda la fascia anagrafica, premesso che l’elaborazione dei dati sulle denunce di scomparsa si riferisce “al momento in cui la denuncia è stata fatta”, nel quale quindi si “cristallizza” l’evento, dal totale delle denunce emerge che solo il 5,50% degli scomparsi fa parte degli ultra 65enni, il 41,56% rientra nella fascia della maggiore età, mentre il 52,94% è invece minorenne.Dal monitoraggio dei ritrovamenti, la Relazione conferma «la forbice fra numero degli scomparsi e numero dei ritrovamenti si sta progressivamente restringendo», come spiega il Commissario straordinario Riccio.
«È un dato positivo», commenta il prefetto «dovuto all’efficacia della collaborazione sempre più affinata con le Forze di polizia, le altre istituzioni, i territori e le associazioni, portata avanti anche nel 2020 in piena emergenza Covid-19. «Se da un lato avvalora l’efficacia delle strategie messe in atto, dall’altro ci impone di proseguire con sempre maggiore impegno e determinazione» sottolinea il prefetto Riccio riferendosi in particolare a «quelle azioni assistenziali e sociali che possono incidere sulla prevenzione del fenomeno agendo alla radice delle motivazioni che inducono alla scomparsa».