Emergenza freddo, il report della fio.PSD. Esperienze a confronto. Foggia? Ha solo da imparare dalle altre città… speriamo lo faccia davvero

In piena crisi sanitaria provocata dal Covid-19, per il secondo inverno, sono tornate le azioni relative alle emergenze freddo per dare una risposta di accoglienza alle persone senza dimora. Ma il freddo, che ciclicamente arriva, può ancora essere considerato emergenziale? La Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora (fio.PSD) ha incontrato un gruppo di soci per un approfondimento sulla gestione dell’emergenza freddo ai tempi della pandemia. La pandemia ha mostrato tutti i limiti del sistema di accoglienza, ma allo stesso un acceleratore per la costruzione di risposte e soluzioni nuove. Ad esempio, in alcune città come Torino, Milano, Genova, Palermo e Trieste, «il piano freddo è andato in continuità con il Piano di Emergenza Freddo, garantendo un’apertura h24 delle strutture di accoglienza che ha di fatto unito il servizio notturno al diurno».

Anche per questo, molte strutture per rispettare le normative anti-covid hanno dovuto dimezzare i posti disponibili per i senza dimora, ma allo stesso tempo «gli enti hanno aumentato (a volte raddoppiato) le strutture di ospitalità, proprio per garantire la copertura dell’accoglienza». A Foggia, sempre per esempio, tutto questo non è mai accaduto. Anzi. Nel mese di maggio del 2020 l’Amministrazione Comunale ha persino chiuso il dormitorio di emergenza allestito nella Palestra “Taralli” e solo lo scorso mese di dicembre ha finalmente avviato il Pronto Intervento Sociale per offrire un servizio ordinario in materia di contrasto alla povertà estrema, senza affiancare – ancora una volta – un Piano di Emergenza Freddo ed un Piano di Emergenza anti-covid.

Il report preparato dalla fio.PSD può aiutare le istituzioni di buona volontà a fare tesoro degli errori commessi, delle disattenzioni che mettono in pericolo sanitario non solo le persone senza dimora ma di conseguenza tutta la comunità.
Qui è possibile scaricare e leggere il report
Emiliano Moccia