Uno spettacolo duro, difficile ed intenso. E’ così che la Piccola Compagnia Impertinente presenta l’ultima fatica dell’anno, l’ultima performance di fine corso e di un altro anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria del Covid-19. “Cuore di cane” è il titolo dello spettacolo liberamente tratto dal romanzo “Zorro” di Margaret Mazzantini, che andrà in scena nelle giornata del 29,30 giugno e 1 luglio, alle ore 21.00 nel teatro di Via CastIglione 49. «In scena gli allievi del gruppo “adulti”, un gruppo eterogeneo che ha lavorato su di una tematica delicata e al contempo difficile da affrontare per la durezza degli argomenti proposti. La solitudine di un homeless, le sue teorie, i suoi modi di vedere la vita, il suo racconto, come il viaggio dell’eroe, trascina il pubblico in una riflessione sulla fragilità della vita e sulla ineluttabilità del proprio destino» spiega Pierluigi Bevilacqua, direttore della Piccola compagnia impertinente.
Gli attori, grazie alla collaborazione dell’associazione “Fratelli della stazione”, hanno potuto svolgere attività di volontariato durante il servizio serale e darà così conforto, compagnia e ascolto a coloro che per i motivi più diversi – gioco d’azzardo, litigi familiari, perdita del lavoro, separazione, dipendenze, migrazioni – sono senza dimora, vivono in strada, ai margini, nei pressi della stazione ferroviaria di Foggia. «Un’esperienza piena, – prosegue Bevilacqua – grazie anche alla collaborazione di una volontaria dell’associazione che fa parte del cast dello spettacolo, Serena de Lillo. Grazie alla sua disponibilità e al placet dell’associazione, si è potuto organizzare il turno degli attori, divisi in piccoli gruppi». L’immagine che accompagna la locandina di “Cuore di cane” è tra quelle che meglio caratterizzano il mondo e la realtà dei senza dimora, perché raffigura il volto di Closcià, la gigantografia realizzata due anni fa dall’artista Alessandro Tricarico proprio per richiamare l’attenzione su quesro fenomeno, che vede le istituzioni pubbliche ancora molte distratte dal pianificare strutturati interventi di accoglienza.
«Le loro testimonianze sono importanti in maniera duplice: per sensibilizzare la ricerca e il reclutamento di volontari per aiutare ed aumentare il già enorme lavoro dei Fratelli della Stazione; dall’altra a raccontare una storia avendo avuto diretto contatto con chi vive quelle difficoltà e i relativi bisogni – evidenzia Bevilacqua – . Un momento di grande interazione tra una forma artistica come quella del teatro, che per la Piccola Compagnia Impertinente, è sempre più “sociale”, soprattutto in un contesto come la nostra città, e quella del volontariato, fondamentale nel tessuto di comunità cittadina». Per saperne di più sui biglietti: info@piccolacompagniaimpertinente.com – 329 384 8435 – 08811961158.
Emiliano Moccia