«Aiutamoci ad essere felici, in un mondo dove pochi lo sono».
Vorrei iniziare questo articolo così, con questo titolo, in questo modo perché questa sua frase sintetizza e rappresenta la vita di una donna tanto umile quanto speciale. Ho avuto la fortuna di incontrare e incrociare, nel mio percorso di crescita, la vita di Nadia de Munari, missionaria di origine vicentina, una donna che ha deciso di spendere la sua vita regalandola per gli altri.
Ho avuto modo di accompagnarla per più di sei mesi nei caserios e nell’oratorio di Chambara, nei pressi di Lamellin, in Perù, nel lontano 2013.
Ciò che mi è rimasto impresso della sua vita è stato il suo modo di fare: una donna di estrema semplicità, senza pretese, senza manie di protagonismo, ma con tanta forza e coraggio di difendere gli ultimi, i bisognosi, gli indigenti. Aveva sete di giustizia, si prodigava per loro, chiedeva per loro, invitava tutti a fare un passo, di scomodarsi, di rinunciare per regalare ai bambini più bisognosi.
A volte il suo carattere era irruente, combattivo, determinato, senza mezzi termini, senza peli sulla lingua… tutto questo solo per difendere la Bontà, meta indistinta del suo cammino. Nell’oratorio di Chambara insegnava ai bambini, alle catechiste, alle maestre, alle donne del pueblo a fare le cose con arte e con amore. Si è sempre spesa per ascoltare le persone, per dare una voce di conforto. Mi è stata vicina anche quando sono tornata in Italia attraverso una corrispondenza fitta di lettere, che conservo accuratamente perché contengono i suoi pensieri preziosi, le sue paure, i suoi timori e il suo costante desiderio di continuare a regalarsi agli altri e per gli altri.
Per me Nadia è stata una compagna di vita, una sorella che oggi mi guarda dall’Alto.
Elma Placido
Volontaria Operazione Mato Grosso di Foggia
(questo articolo è stato pubblicato nel numero Maggio-Giugno 2021 del giornale di strada Foglio di Via sostenuto da Fondazione Vodafone Italia).