La dignità degli ultimi, degli emarginati, di chi vive uno stato di disagio sociale ed economico, viene calpestata ogni giorno dalla mancanza di attenzione verso i bisogni primari da soddisfare necessariamente per sopravvivere, per continuare a sentirsi uomini e donne. Tra i bisogni primari dei senza dimora, uno dei più importanti è quello della mobilità. Nelle grandi e medie città, spesso, i servizi di mensa, gli uffici comunali o i pronto soccorso degli ospedali (non dimentichiamo che la vita di strada rende questi ultimi più vulnerabili, anche fisicamente) sono allocati in periferia o comunque molto distanti dalle zone in cui solitamente stazionano i senza dimora (stazione ferroviaria o parchi e ville). Così tutti i giorni si assiste, sui mezzi pubblici, a scene mortificanti per chi ne è protagonista, ma io ritengo che lo siano anche per chi è spettatore, dove alla richiesta di esibire il titolo di viaggio da parte dei controllori, il senza dimora che ovviamente ne è sprovvisto, comincia a trovare giustificazioni o a chiedere di poter scendere dal mezzo, subendo in questo modo un ulteriore mortificazione della quale avrebbe voluto fare a meno. Nel migliore dei casi, quando hanno e vogliono esibire i documenti, vengono multati, nel peggiore, e a volte capita, vengono chiamate ad intervenire le forze dell’ordine. Ma la mensa, o l’ospedale piuttosto che l’eventuale dormitorio sono comunque da raggiungere tutti i giorni. Così diviene un accumularsi di multe che non verranno mai pagate ma che comunque pesano come macigni. E se qualche senza dimora, e non sono pochi, riesce ad affrancarsi da questa condizione per ritornare ad una vita lavorativa e ad un reinserimento sociale, quest’ultimo si ritroverà un debito enorme che verrà chiamato a pagare.
L’esperienza dell’Emilia Romagna
In Emilia Romagna, questo problema è stato risolto grazie al pluriennale interessamento di Avvocato di Strada, Associazione alla quale si sono rivolti alcuni senza dimora, in accordo con la Regione che ha deliberato in Giunta, che le persone senza dimora potranno usufruire di un abbonamento gratuito per il trasporto pubblico locale. Non è stato semplice. L’azienda del trasporto pubblico della Città di Bologna, per anni, ha preferito sprecare tempo e forza lavoro per multare i senza dimora, rispondere alle contestazioni, e porre in atto procedure di recupero degli importi delle multe. La Regione Emilia Romagna ha esteso alcuni benefici in materia di trasporto locale, anche alle famiglie numerose e in disagio economico. Per i senza dimora il beneficio viene concesso dietro rilascio di una attestazione rilasciata dai servizi sociali dei Comuni, che attesta appunto lo stato di senza dimora. Gli stessi Comuni, dovranno inviare, alle Aziende di trasporto, un elenco degli aventi diritto per il necessario monitoraggio. Per questo, la Regione ha deciso di destinare 1,5 milioni di euro del fondo sociale regionale al programma mobilità in capo ai Comuni, per permettere di scontare ulteriormente le tariffe per le categorie più fragili e consentire di coprire integralmente gli abbonamenti per le persone senza fissa dimora.
Come, quasi sempre avviene, la Regione Emilia Romagna ha fatto da apripista. Secondo me, nella città di Foggia, possiamo e dobbiamo replicare questo esempio di civiltà e di attenzione verso le problematiche degli ultimi, dei senza dimora e non solo di essi. Il mio è un invito all’ATAF a voler prendere in considerazione l’eventualità di porre in essere delle modalità di accesso gratuito per i senza dimora, al trasporto pubblico. Perlomeno di iniziare a discutere, coinvolgendo necessariamente tutte le parti in causa e quindi Comune, Servizi Sociali e Associazioni di volontariato, in merito a questa possibilità. Per una volta potremmo essere noi l’esempio per tutti i comuni della nostra Regione ispirando un intervento in tal proposito alla Giunta regionale pugliese.Il grado di civiltà di un popolo si misura anche sull’offerta di servizi essenziali per gli ultimi, per coloro che pur in difficoltà hanno la propria dignità che è sacra come quella di ogni essere umano e che va rispettata sempre e comunque.
Ruggiero Di Cuonzo
(questo articolo è stato pubblicato nel numero Maggio-Giugno 2021 del giornale di strada Foglio di Via sostenuto da Fondazione Vodafone Italia).