«Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere» (Matteo 25,35). È una chiesa in uscita quella che risponde con le opere alle parole del Vangelo, che lo vive prima di professarlo. Una chiesa che si occupa e preoccupa: degli ultimi, dei sofferenti, dei bisognosi. Il problema della povertà era, ed è tutt’ora, molto forte e la pandemia ha fatto aumentare in maniera esponenziale il numero di chi deve ricorrere ai pacchi alimentari e alle mense. A Foggia alcune parrocchie si fanno carico, una volta al mese, della Mensa Solidale. San Francesco Saverio e San Giovanni Battista sono tra queste.
San Francesco Saverio
È un giovane sacerdote il parroco della chiesa di San Francesco Saverio in piazza XX Settembre, la cosiddetta Chiesa delle Colonne. Don Giulio Dal Maso, già segretario di Monsignor Vincenzo Pelvi, vescovo della Diocesi Foggia-Bovino, è un presbitero che si fa strumento per i poveri della sua comunità parrocchiale. «Alla mensa solidale, servizio che viene offerto ogni quarta domenica del mese, accedono circa 70/80 persone bisognose con picchi di 95 pasti serviti – ci riferisce – . Molti di loro si recano regolarmente anche nelle altre parrocchie che offrono questo servizio. Una buona metà sono stranieri e l’altra metà cittadini foggiani». Quello che si estende alle spalle della Chiesa di San Francesco è un quartiere settecentesco, con una conformazione tale da vedere una continua migrazione dei suoi abitanti. «Immobili per lo più a piano terra, bassi e grotte o sottani, abitati da chi, non potendosi permettere l’affitto di un appartamento, si accontenta di vivere in queste abitazioni aspettando di poter vedere cambiata la propria posizione economica». Don Giulio, con il suo stile di presenza pastorale, guida la sua comunità da tre anni e ha visto con i suoi occhi le condizioni in cui sono costretti a vivere molti indigenti del suo quartiere. Alcuni vivono in venti metri quadri, con materassi appoggiati sul pavimento tra blatte e scarafaggi che, direttamente dal piano strada, entrano in casa. Una realtà concreta di estrema povertà nel centro storico di Foggia. A queste persone porta personalmente aiuto e conforto. La chiesa ha anche un servizio Caritas che mensilmente eroga buoni spesa, pacchi viveri o pagamenti di bollette per 127 assistiti, circa 40 nuclei familiari. Il centro d’ascolto vaglia tutte le richieste e le necessità, oltre alle bollette si provvede a spese mediche e affitti. Una parrocchia che si sostiene solo con le offerte delle persone generose che lasciano il proprio obolo. Una parrocchia difficile che don Giulio guida con risolutezza e impegno: un giovane prete di strada capace di stare vicino alla gente, di rendere presente Gesù all’umanità e di trovare Gesù nell’umanità piagata.
San Giovanni Battista
Appena fuori la Porta Grande in Piazza Piano della Croce, o Piano delle Fosse, sorge una chiesa dall’inestimabile valore storico, un vero gioiello di architettura: San Giovanni Battista. Il parroco è don Ivo Cavraro che ben conosce situazioni di estrema povertà: ha all’attivo un’esperienza di accoglienza per lavoratori extracomunitari durata diciotto anni a Borgo Segezia e una missione a Bigene, in Guinea Bissau, dove è stato nominato primo parroco della nuova parrocchia del Sacro Cuore. Anche a San Giovanni Battista funziona il servizio della Mensa Solidale, i pasti vengono preparati da volontari che poi provvedono a distribuire a tutti i bisognosi che approdano da ogni parte della città. «Una volta veniva allestita una mensa nei locali della parrocchia, ora con l’emergenza Covid i pasti sono confezionati e distribuiti in sacchetti – racconta Don Ivo – . Sono circa una settantina e nessuno degli avventori è un parrocchiano». Il servizio Mensa Solidale nella chiesa, che guida da quasi sei anni, viene offerto la prima domenica del mese. «È inoltre presente in parrocchia il centro d’ascolto della Caritas parrocchiale – spiega don Ivo – che accoglie e vaglia, con estrema attenzione, le richieste che vi giungono. Le famiglie assistite sono tutte conosciute e sono circa quaranta. Vengono sostenute con pacchi viveri due volte al mese oltre al pagamento di bollette e medicinali. La Caritas si sostiene con le offerte dei fedeli e purtroppo sono aumentate le richieste per via della crisi dovuta al Covid». I poveri, i bisognosi diventano la famiglia di tutti i sacerdoti che vivono la chiamata sull’esempio di Cristo dando vita alle parole del Vangelo. Rispondere a una chiamata non significa solo evangelizzare ma rimboccarsi le maniche e operare. Lo sanno bene Don Ivo e Don Giulio missionari sulle strade e tra la povertà, che vivono lo stile della vicinanza e della solidarietà come suggerisce Papa Francesco.
Cinzia Rizzetti
(questo articolo è stato pubblicato nel numero Luglio-Agosto 2021 del giornale di strada Foglio di Via sostenuto da Fondazione Vodafone Italia).
LA SCHEDA
Le “cinque sorelle” al servizio degli ultimi
“Anche di pane vive l’uomo. Dalla mensa Eucaristica a quella solidale”. E così che anche quest’anno cinque parrocchie della città di Foggia hanno continuato ad offrire il pranzo della domenica ai poveri e ai senza dimora nel giorno in cui le tradizionali mense sono chiuse, quella dell’Immacolata e quella a S.S. Salvatore. Le comunità parrocchiali di San Giovanni Battista, Sant’Alfonso de’ Liguori, Gesù e Maria e San Francesco Saverio ogni mese stilano il calendario della turnazione. La distribuzione è avvenuta – in base alle norme anticovid – con asporto a partire dalle ore 12.00. La cena della domenica, come sempre, è stata servita con modalità asporto presso la parrocchia di San Pio X alle ore 17. Con l’arrivo dell’estate e la mancanza di molti volontari, sarà la Caritas diocesana a promuovere “L’estate non ferma la carità”, che prevede la distribuzione del pranzo d’asporto presso la parrocchia di S.S. Salvatore oltre al pasto serale dal 19 luglio al 2 ottobre per fronteggiare la chiusura delle altre mense cittadine.