“Le mani che vorrei”, il cortometraggio del giovane Giandomenico Balta

«Come si può creare la bellezza se non si applicano le virtù, la giustizia, la solidarietà, l’onestà, il senso del dovere. Come Francesco Marcone, ucciso nel 1995 da un uomo cattivo che ha reso più brutto il mio mondo, la mia città, dive la mafia decide che deve vivere e chi deve morire». La riflessione del piccolo protagonista del corto “Le mani che vorrei” è uno schiaffo alle coscienze di tutti, degli adulti in particolare, che vivono a Foggia. Per resistere agli urti violenti di questa città, per trovare speranza e coraggio, per seguire un esempio vita retta ed onesta, il protagonista del lavoro cinematografico realizzato dal giovane Giandomenico Balta si affida alla figura del Direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, ucciso dalla Società Foggiana per essersi opposto a dinamiche corruttive presenti all’interno dell’Ufficio stesso.

Il video è stato ideato e realizzato nell’ambito del bando di concorso ”Progetto di Educazione alla cittadinanza e alla legalità in memoria delle vittime del dovere A.S. 2020/2021” Ministero dell’Istruzione. E’ un invito a camminare, a non fermarsi, a non piegarsi. Perché «Non si costruisce Giustizia, senza Verità» ricorda l’autore al termine del cortometraggio che vanta una produzione tutta foggiana.