Musiche tradizionali africane, arpeggi di chitarra
elettrica, sound tribali, rime rap. Un viaggio sonoro che rievoca le suggestioni
del Mediterraneo, che collega le sponde delle terre accarezzate dal mare, in
cui le storie degli uomini si incrociano, fuggono, sognano, viaggiano e troppe
volte muoiono. I “Tukuru Project” ieri pomeriggio hanno portato la loro
visione di musica a Casa dei Diritti di Siponto. E lo hanno fatto in occasione di un concerto organizzatonell’ambito
di “Racconti dal Mediterraneo”, il progetto promosso dalla cooperativa
sociale Medtraining e finanziato dalla Regione Puglia – Sezione
Relazione Internazionali – nell’ambito dell’Avviso Pubblico “Iniziative per la
pace e per lo sviluppo delle relazioni tra i popoli del Mediterraneo”.
“Tukuru Project” prende il nome dal duo composto dal
cantante camerunense Williams “Sundjah” Sassene e dal polistrumentista
bergamasco Giovanni Ceresoli. Si tratta di un progetto musicale che
sperimenta contaminazioni inedite, che propone musica innovativa mescolando
alla perfezione hip-hop e worldmusic con influenze acquisite da vari generi che
vanno dal desert-blues, all’afrobeat, al funky fino alla sperimentazione pura. Sono
stati loro i protagonisti del concerto che si inserisce nel percorso di animazione
territoriale che attraverso “I racconti del Mediterraneo” parte da Foggia per
arrivare a Bari, facendo tappa a Manfredonia. Un viaggio che vuole raccontare e
far conoscere le storie, vite e volti dei migranti attraverso le pagine dei
libri, il teatro sociale, la musica, un video-documentario.
Non a caso, i profondi testi dei brani in lingua
francese di “Tukuru Project” affrontano prevalentemente tematiche sociali come
la denuncia della schiavitù e dello sfruttamento, la sofferenza e la lotta
dell’essere umano nella jungla di cemento della vita quotidiana. “Racconti dal
Mediterraneo” è un progetto promosso da Medtraining in partenariato con Teatro
delle Bambole, Teatro dei Limoni, cooperativa sociale Frequenze, che vuole
promuovere attività di sensibilizzazione presso due luoghi simbolici del
territorio pugliese, fondamentali per l’integrazione, l’inclusione sociale e
l’accesso ai diritti dei cittadini migranti e non solo: Casa delle Culture di
Bari e Casa dei Diritti di Manfredonia.



