«Don
Bosco si trova bene qui»: è don Gino Cella, direttore
della casa salesiana di Foggia ad aprire il convegno “Povertà
educativa minorile, riflessioni ed esperienze” che l’altro
giorno nell’istituto Sacro Cuore di Foggia, ha dato il via alle attività della
nuova Comunità
Alloggio “Casa Giò”. La Comunità accoglierà in
maniera residenziale dieci adolescenti feriti dai vissuti familiari, ragazzi
che hanno bisogno di un recupero educativo, ma anche ragazzi stranieri non
accompagnati. La Casa famiglia sarà gestita dall’associazione salesiana
“Piccoli Passi Grandi Sogni aps” che in Puglia è presente con altre tre
comunità educative per minori nelle case salesiane di Bari, Cisternino e
Corigliano D’Otranto ed è stata finanziata dalla Fondazione Don Bosco nel
mondo, dalla Casa Generalizia dei Salesiani, da Salesiani per il Sociale APS e
da un contributo della Regione Puglia.
«A Foggia ho incrociato tanti ragazzi che oggi non ci sono
più, uccisi dalla guerra tra clan. Dobbiamo decidere da che parte stare,
i salesiani hanno fatto una scelta coraggiosa»: don Francesco Preite,
presidente di Salesiani per il Sociale APS, evidenzia come
una struttura come “Casa Giò” permetta ancora di più di non lasciare
soli i ragazzi di un quartiere difficile come il Candelaro. «Giovanni Paolo II
diceva che se da una parte c’è la criminalità organizzata, dall’altra si
deve organizzare la speranza: il territorio ha bisogno di una
rete che sostenga queste attività di prevenzione, non c’è più tempo da perdere,
soprattutto dopo l’accelerata delle condizioni difficili della pandemia. Le
istituzioni – conclude don Francesco Preite – devono sostenere questa rete,
fatta dal lavoro congiunto di salesiani e laici».
«Sono emozionato e felice, in un tempo così difficile in cui
stiamo vivendo abbiamo celebrato la speranza, che non deve
venire mai meno nemmeno nei tempi più difficili»: le conclusioni della giornata
sono affidate a don Angelo Santorsola, superiore dei
salesiani dell’Italia Meridionale. «Don Bosco ce lo ha
insegnato, è sempre stato un uomo di speranza. Ho sentito interventi pieni di
forza, appassionati: da domani ciò che abbiamo detto oggi deve diventare
concretezza. Oggi abbiamo respirato una bella boccata di ossigeno che ci fa
guardare avanti con gioia: restituire i sogni rubati ai ragazzi che ne hanno
diritto. Ha ragione don Gino: Don Bosco si trova proprio bene qui a Foggia, i
salesiani ci stanno, ci mettono la faccia per i giovani più poveri e
abbandonati», ha concluso.
Al termine del convegno è stato trasmesso il docufilm
“A piccoli passi, grandi sogni”: lo ha introdotto don
Antonio Carbone, presidente di “Piccoli Passi, grandi
sogni”, commentando la fotografia fatta dal professor Andrea Farina,
docente di Legislazione minorile e responsabile dell’Osservatorio salesiano sui
diritti dei minori, durante la relazione sulla povertà educativa: «Quando
si ascoltano i numeri dell’emergenza educativa appena descritti da Andrea
Farina, ciascuno di noi che lavora nel sociale ha davanti agli occhi persone,
case, situazioni difficili viste nel corso della vita. Questa comunità alloggio
vuole essere un punto dove confrontarsi sul temi della legalità, un
luogo di accoglienza per tanti giovani che dovranno essere liberi di scegliere
il proprio futuro».