di Emiliano Moccia
A. è una donna italiana senza dimora che fino a qualche giorno fa viveva in un casolare diroccato qui a Foggia. N., invece, è una ragazza marocchina che cresce da sola le sue due figlie provando a svolgere vari lavori pur di racimolare un po’ di denaro, ha anche distribuito il giornale di strada “Foglio di Via” in qualche uscita del mensile. Due storie di fragilità sociale ed economica molto simili per tanti aspetti. Due storie che adesso possono raccontare di aver iniziato un loro percorso di riscatto, di autonomia, di responsabilità. Come nel caso di G.
G. era al termine del suo percorso di accoglienza. E’ arrivata in Italia per trovare un futuro molto migliore rispetto al passato che ha lasciato dopo essere fuggita dal suo Paese, la Nigeria, ed aver sofferto durante il viaggio che l’ha portata in Italia. Dolori fisici e psicologici. Cicatrici spesso invisibili che lasciano segni profondi. Ma S. ha trovato in questo lungo periodo accoglienza nel progetto SIPROIMI – Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati – del Comune di Candela e gestito dalla cooperativa sociale Medtraining. Grazie all’aiuto degli operatori e della psicologa ha provato a ricostruire la sua vita, ancora molto giovane, per darsi una nuova occasione. Ha svolto per cinque mesi un tirocinio formativo presso un’azienda del territorio, ha seguito i corsi di alfabetizzazione attivati nell’ambito del progetto SIPROIMI, ha conseguito la certificazione presso il Centro Provinciale Adulti. Ed ora, era quasi pronta a spiccare il volo, a camminare con le sue gambe.
A., S. e G. da oggi sono coinvolte nel progetto di filiera etica promosso da NoCap in Capitanata, la realtà nata su impulso di Yvan Sagnet oggi impegnata nel promuovere e valorizzare le aziende agricole che rispettano la legalità ed i diritti dei lavoratori. Con Francesco Strippoli, referente della capitanata, sia gli operatori del Centro Diurno “Il Dono” gestito dai Fratelli della Stazione e sostenuto da Fondazione Vodafone Italia, sia gli operatori del progetto SIPROIMI di Candela, hanno avviato un contatto per l’inserimento nel nuovo progetto lavorativo delle tre donne per favorire la loro integrazione ed autonomia economica e sociale. E così, adesso, A., N. e G. fanno parte della squadra di lavoro impegnata in un’azienda della provincia di Foggia – la OP Principe di Puglia – nell’imbustamento di prodotti agricoli etici garantiti dal bollino No Cap. Un contratto regolare, una casa, un’occasione.
Per Francesco Strippoli di No Cap non ci sono dubbi. Quello realizzato e che ha portato a questo importante risultato è «un lavoro di squadra che ha visto coinvolti diversi soggetti che offrono assistenza e supporto alle persone senza fissa dimora, vittime di violenze ed abbandono. 8 donne ed un autista, italiane e straniere, che passano da una situazione di estremo disagio ad un lavoro con contratto regolare, un alloggio dignitoso e confortevole e vari altri servizi alla persona (trasporto ed assistenza)». Oggi anche il Quotidiano l’Attacco, grazie ad un articolo firmato da Daniela Corfiati, ha raccontato questo importante progetto sociale.