Nuove soluzioni abitative pronte ad accogliere
il riscatto umano: un tetto per cambiare vita, riproporsi e rilanciarsi nella
società. E al via con i primi corsi
di orientamento al lavoro: come e dove trovarlo, attraverso
quali canali e con l’aiuto di quali strutture. Procede spedito su questi due
binari il progetto di housing e co-housing sociale Abitare le Relazioni,
realizzato dalla Fondazione
Siniscalco Ceci-Emmaus insieme con Comunità sulla strada di Emmaus, SMILE, Mestieri
Puglia e Consorzio Aranea, e sostenuto da Fondazione con il Sud.
Sono stati ultimati, infatti, anche gli ultimi lavori di ristrutturazione che
hanno riguardato due delle strutture coinvolte in questo progetto quadriennale
del valore complessivo di 450mila euro, partito ufficialmente a maggio 2019: Masseria Vaccarella e Villaggio Don
Bosco di Emmaus risultano ormai nel pieno della loro agibilità,
pronte ad accogliere coloro i quali vorranno e potranno beneficiare del sistema
di housing e co-housing previsto dal progetto. Quanto a Vaccarella, in realtà,
gli appartamenti sono già abitati da alcune settimane, come confermano alcuni
esempi di mirabile condivisione degli spazi tra famiglie italiane e straniere:
ultima ad entrare, una famiglia del Madagascar ritrovatasi nel giro di pochi
mesi senza casa né lavoro, ma già reinserita in un contesto di formazione e
ricerca grazie all’ausilio degli operatori e dei volontari coinvolti. Ad
Emmaus, invece, solo di recente sono stati rifiniti gli interni e si attendono
soltanto alcuni complementi d’arredo prima di aprire le abitazioni agli uomini
e alle donne individuate tra coloro che hanno fatto e faranno richiesta.
Ma i professionisti coinvolti in Abitare le Relazioni non si occupano soltanto
della ricezione delle domande di aiuto, connaturate alla richiesta di una
soluzione abitativa, bensì anche e soprattutto del reinserimento sociale e
lavorativo. In quest’ultima guisa rientra proprio l’intervento di SMILE Puglia, tra i partner
di progetto, il quale ha lanciato i primi corsi di orientamento alla formazione
lavorativa. Ad un
bilancio di progetto di questo primo semestre, pertanto, è
possibile fornire i seguenti dati: ben 7
aziende sono state coinvolte positivamente, con un 11 assunzioni con
contratti di lavoro dipendente; 70
le persone che hanno usufruito del lavoro di accompagnamento, di cui 29 richiedenti case;
oltre 30
nuovi soggetti hanno avuto accesso ad alloggi temporanei e stabili, più 9
coinvolti in modalità di coabitazione (tra questi, 16 sono migranti). Di tutte
le persone coinvolte, infine, si segnalano 5 disabili, 18 disoccupati, 5
genitori separati, 8 adulti a rischio di esclusione sociale e 13 persone
appartenenti a categorie svantaggiate e raggiunte da percorsi terapeutici.
Abitare le Relazioni rappresenta un intervento in un’area geografica fortemente
interessata da nuovi e vecchi bisogni legati alla povertà, alla mancanza
di integrazione, al disagio del singolo e delle famiglie. Andando nello
specifico, sono 46 i
posti letto previsti dal progetto, individuati nelle masserie
della Fondazione
Siniscalco Ceci-Emmaus e nei villaggi Emmaus e Don Bosco,
alcuni interessati anche da lavori di ristrutturazione. Migranti, lavoratori
stagionali, persone che hanno concluso positivamente percorsi di recupero dalle
dipendenze, neomaggiorenni fuoriusciti dai servizi sociali, famiglie in
situazioni di disagio economico: questi i destinatari diretti dell’intervento.
A lavorare al progetto, oltre alle aziende coinvolte nei tirocini, tanti volontari, studenti, docenti,
educatori e membri delle comunità già attive sul territorio.
Alla soluzione abitativa dignitosa da offrire ai destinatari – al centro del
progetto di housing – si aggiungono interventi di accoglienza e di accompagnamento
psicologico, burocratico, formativo e lavorativo, favorendo il reinserimento
dei soggetti in contesti economici e sociali idonei, senza tralasciare momenti
di scambio attraverso la realizzazione di eventi aperti e prodotti di
diffusione mediatica. Tra le finalità del progetto c’è la realizzazione e il
consolidamento di un network stabile e duraturo, in grado di lavorare in rete
per il benessere della cittadinanza