Transparent Raimbow Challenge, disegni contro l’omobitransfobia. E la necessità di una legge che punisca la violenza contro le persone LGBTI

Tra il 27 aprile e il 17 maggio, si è tenuta la Transparent Raimbow Challenge, l’iniziativa promossa per celebrare la comunità LGBTQI* con un progetto visivo che ne restituisse colori, sogni, aspirazioni, fragilità e verità, invitando gli autori a donare dei propri disegni che adesso con confluiti in una mostra/catalogo intitolata “Create Yourself” e pubblicata in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omobitransfobia che si celebra ogni anno il 17 maggio. A promuovere il progetto artistico è stata Transparent.love, associazione culturale ideata e gestita da Gianluca Rollo e Luigi Lioce – attraverso il contributo della Regione Puglia e di PIN – Pugliesi Innovativi – che In questi mesi di avvio ha avuto modo di incontrare tanti studenti, artisti, realtà associative, enti e persone che hanno permesso di mettere a fuoco la visione dell’associazione: uno spazio fluido, leggero, armonico e in continua evoluzione.

«Transparent Rainbow Challenge è un’occasione per condividere, attraverso il disegno e l’arte figurativa in genere, il proprio punto di vista, le proprie riflessioni, le proprie esperienze e farle dialogare con quelle altrui, in una contaminazione artistica che possa arricchire ed emozionare i partecipanti, permettendo di scoprire non solo qualcosa in più della cultura arcobaleno ma anche aspetti di sé stessi sui i quali non ci si era soffermati prima. Uno strumento – spiegano sulla loro pagina facebook i promotori – che mettiamo a disposizione di singole persone e per associazioni LGBTQI* e non, per approfondire le tematiche arcobaleno».

L’Ideazione e la cura del progetto sono di Mario De Cillis, Luigi Lioce e Gianluca Rollo; la grafica è stata realizzata dall’agenzia di comunicazione Big Sur di Lecce. Arte e creatività, dunque, che arrivano in un periodo speciale, nella settimana in cui si celebra la Giornata mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. E lo scorso 17 maggio il presidente della Repubblica taliana, Sergio Mattarella: «La ricorrenza del 17 maggio è stata scelta, in ambito internazionale, per promuovere il contrasto alle discriminazioni, la lotta ai pregiudizi e la promozione della conoscenza riguardo a tutti quei fenomeni che, per mezzo dell’omofobia, della transfobia e della bifobia, perpetrano continue violazioni della dignità umana. Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale – ha evidenziato il presidente Mattarella – costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione e nell’ordinamento internazionale. È compito dello Stato garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive. Perché ciò sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalità e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di sé».

Del resto, la mancanza in Italia di una legge che punisca severamente la omobitransfobia è un argomento rincorso da tantissimo tempo, ma che non riesce a concretizzarsi. «Dobbiamo impegnarci tutti e di più per combattere i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTI che continuano quotidianamente a vivere nella paura e nell’insicurezza – ha detto Triantafillos Loukarelis direttore dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri – .E’ una questione di diritti umani che riguarda tutti noi. Tutte le persone hanno gli stessi diritti e non possiamo più tollerare la violenza e la discriminazione nei confronti delle persone gay, lesbiche e transgender». Anche perché «questo periodo di isolamento e convivenza forzata da Covid-19 inoltre, ha visto crescere gli episodi di discriminazione e violenza di natura omotransfobica nel contesto familiare. Per questo abbiamo pensato di avviare progetti pilota di refuge center per persone LGBT finanziati con fondi europei. In questo contesto l’approvazione di una legge contro l’omotransfobia, già in discussione in Parlamento, appare sempre più necessaria».