Nel nome di Marian e Giovanna. I senza dimora trovano “casa” E’ partito (finalmente) il progetto di accoglienza del Comune

Marian e Giovanna. Due nomi importanti, due nomi di peso nella comunità dei senza dimora di Foggia. Marian, ingegnere meccanico, lettore di libri di filosofia e di Nietzsche in particolare, amante del rock e buon tabacco per la pipa. Giovanna, giovane donna senza dimora che per tanti anni nel suo silenzio ha abitato tra i cartoni ed i rifiuti nella zona della stazione di Foggia, morta nella totale indifferenza dei Servizi Sociali della nostra città come più volte documentato nel giornale “Foglio di Via”. Il servizio di Pronto Intervento Sociale porta i loro nomi: “a casa di Marian e Giovanna”. Ma è come se si portasse sulle spalle i nomi di tutti i senza dimora morti in questi anni nella città di Foggia a causa della mancanza di servizi e di politiche di accoglienza, e di tutti coloro che ancora oggi per i motivi più diversi – perdita del lavoro, gioco d’azzardo, dipendenze, litigi famigliari, fughe da Paesi in guerra, separazioni – vivono in strada.

Il PIS del Comune del Comune di Foggia
Dopo oltre vent’anni da quando la nostra piccola associazione ha iniziato a denunciare la mancanza di servizi pubblici in favore delle persone senza dimora, a fine dicembre è finalmente partito un intervento del Comune di Foggia attraverso le risorse del Piano Sociale di Zona. Era un servizio atteso da anni, da sempre, perché nessuna Amministrazione Comunale ha mai sostenuto – anche se era previsto dal Piano Regionale delle Politiche Sociali – un dormitorio comunale. E finalmente le risorse pubbliche sono destinate a garantire un servizio, un diritto, che fino ad oggi è stato garantito solo dalle parrocchie, dalla chiesa di Gesù e Maria, dalla nostra associazione, dalla Caritas diocesana. “a casa di Marian e Giovanna”, dunque, offre 10 posti letto per uomini e 5 posti letto per donne. Sono pochi, non ci sono dubbi, perché fuori ogni notte restano altre persone a dormire all’addiaccio. Ma è un inizio su cui costruire il futuro se ci sono buona volontà, visione di accoglienza e capacità – da parte dell’assessorato comunale alle Politiche Sociali – di voler strutturare e rendere permanente questo servizio, che mette a disposizione anche il numero verde 800942245 e due sportelli di Pronto Intervento Sociale, siti a Foggia in via Ernesto Petrone n. 14 (presso il Centro Diurno Il Dono) e viale Candelaro n. 90 (presso il Centro Interculturale Baobab).

Ma manca il Piano di Emergenza Freddo
Buona volontà e visione di accoglienza, dicevamo. E già, perché per l’ennesima volta va comunque registrato che il Comune di Foggia non ha adottato per l’ennesima stagione invernale un Piano di Emergenza Freddo. Probabilmente perché il sindaco Franco Landella, l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Raffaella Vacca, e l’Ufficio di Piano sono convinti che basti questo progetto (ordinario) a soddisfare la domanda di accoglienza. Ma non è così. E lo confermano i numeri e le storie delle persone che purtroppo non riescono a trovare un riparo sicuro e caldo in cui dormire, e finiscono per allestirsi una sorta di giaciglio in stazione, nell’ex-fornace di Viale Fortore, negli ex-Silos di Casillo su via Manfredonia o dove possono. Un problema rilevato anche lo scorso mese di settembre in occasione del Tavolo di Concertazione, quando abbiamo chiesto che venisse immaginato un Piano di Emergenza Freddo ed anche un Piano anti-covid per chi vive in strada proprio per aumentare la capacità di accoglienza nei mesi più rigidi dell’anno.

Anche i B&B aprono le porte
Anche per questo, il 2021 è iniziato nel segno dell’accoglienza. Grazie al rinnovato sostegno della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia i Fratelli della Stazione hanno la possibilità di aumentare il numero d posti letto a disposizione dei senza dimora, in particolare per gli uomini e le donne che necessitano di attenzioni maggiori, che presentano qualche patologia o disagio da richiedere una sistemazione migliore. E’ stato infatti attivato un servizio di accoglienza diffuso nei B&B della città di Foggia per fronteggiare l’emergenza freddo, dal mese di dicembre a quello di aprile. E sono già diverse le storie di uomini e donne che stiamo incrociando in questo nuovo percorso solidale, una piccola goccia in questo oceano di solidarietà che il nostro territorio – nonostante tutto – riesce sempre ad esprimere ed offrire.
Emiliano Moccia

L’articolo è stato pubblicato nel numero Gennaio-Febbraio 2021 del giornale di strada Foglio di Via sostenuto da Fondazione Vodafone Italia.