Foggia, la città arrabbiata pronta a “scoppiare di umanità” per contrastare mafia e criminalità

“Il 10 gennaio dobbiamo scoppiare di umanità. Perché questo luogo è nostro, perché la città è nostra, perché siamo tutti arrabbiati. E’ dura, è come sei iniziassimo tutto da capo, perché è molto forte il contrasto con quello che accadeva a Foggia negli anni ’70 ed ’80 quando di mafia non parlava nessuno, non si poteva neanche nominare. Oggi le cose sono diverse, sappiamo di cosa parliamo e dobbiamo capire come affrontarlo. Abbiamo fiducia perché sentiamo la presenza dello Stato. Dopo lo strage di San Marco in Lamis in cui persero la vita i fratelli Luciani i riflettori sono puntati su Foggia, ma la situazione richiede ancora grande attenzione e la richiesta di risposte concrete”. Daniela Marcone non fa tanti giri di parole e pone subito i quesiti che caratterizzeranno ‘Foggia Libera Foggia’,  la mobilitazione in programma venerdì 10 gennaio, alle ore 16, promossa da Libera nel capoluogo dauno per rispondere alla violenza criminale. “Cosa ci portiamo il 10 gennaio? Quali sono i contenuti?”.

La vita di Daniela Marcone è cambiata 25 anni fa, la sera del 31 marzo 1995 quando fu assassinato Francesco Marcone, suo padre, direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, per essersi ribellato alla mafia. Da quel giorno la vita di Daniela e di suo fratello Paolo è cambiata ed è diventata un impegno quotidiano per la ricerca della giustizia, per contribuire a costruire percorsi di legalità e per promuovere nei nostri territori la cultura dell’antimafia sociale. E la presenza di tante persone nell’aula magna del Dipartimento di Studi umanistici in via Arpi è un segnale importante. Perché in tanti – davvero tanti – ieri sera hanno voluto partecipare all’incontro di preparazione in vista dell’appuntamento del 10 gennaio, quando per l’ennesima volta la città di Foggia – e non solo lei – scenderà in strada per rispondere con forza e determinazione ai nuovi assalti della criminalità che ha aperto il 2020 con tre attentati intimidatori ed un omicidio. E probabilmente, con l’aver creato un vero e proprio terrorismo psicologico che serpeggia per le strade della città, sollevando l’atroce dubbio che nessuno posto, neanche la propria abitazione, sia sicuro. Ed allora, se è vero che “la risposta da un lato deve arrivare dallo Stato – prosegue Daniela Marconeè anche vero che noi cittadini dobbiamo iniziare a ribellarci alle piccole e grandi inciviltà a cui assistiamo ogni giorno nella nostra città”.

Perché lei ne è sicura: se l’omicidio di suo padre fosse avvenuto in questi anni le cose sarebbero andate diversamente, perché oggi si avverte una maggiore coscienza e responsabilità rispetto al 1995. Tanto che anche l’omicidio Marcone, come altri del resto, è di quelli che gridano ancora giustizia e invocano di conoscere nomi del mandante e di chi ha materialmente commesso l’assassinio. Ma la Foggia di ieri non è quella di oggi, che come ribadisce Daniela è più partecipe, più presente, più coinvolta e ieri sera ha portato le proprie idee, i propri suggerimenti, le proprie proposte per provare a rovesciare le cose. Per tentare di costruire una comunità più civile, rispettosa, distante dal pensiero mafioso e dagli atteggiamenti di mafiosità, che non risparmiano neanche i più giovani sempre più inclini a commettere episodi di bullismo e violenza nei confronti dei loro coetanei e non.

Cosa succederà dopo il 10 gennaio è difficile saperlo. Quel che è certo è che si avverte la necessità di esserci, di marciare, di gridare tutto il proprio sdegno contro mafia e criminalità, provando a chiedersi come entrare in quei mondi periferici così apparentemente distanti per suscitare riflessioni e magari smuovere cambiamenti. A partire dai più piccoli, dai ragazzi, a cui spetta il compito di disegnare il futuro dei nostri territori. La partenza del corteo è prevista alle ore 16; il percorso completo sarà definito nella giornata di oggi insieme alla Prefettura. Alla manifestazione sarà presente anche don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di Libera, che in tutti questi anni non ha mai fatto mancare la sua presenza e la sua vicinanza ad un territorio troppo spesso macchiato da episodi criminali e da omicidi di stampo mafioso.

“Davanti a questa violenza mafiosa, una cosa è certa bisogna schierarsi – ha detto lo stesso don Ciotti – per non lasciare sole le vittime di questa violenza, per non lasciare soli i rappresentati dello Stato, le forze dell’ordine, la magistratura impegnati quotidianamente in operazioni importanti ed efficaci. Per non lasciare soli i cittadini. Bisogna schierarsi come cittadinanza responsabile e valorizzare il lavoro di resistenza delle tante realtà di quel territorio che provano a costruire percorsi di bellezza e di cambiamento. Bisogna schierarsi per chiamare il male per nome e non girarsi dall’altra parte, perché il male non è solo di chi lo commette ma anche di chi assiste senza fare nulla per contrastarlo. Tutti insieme a Foggia – ha concluso don Ciotti – perché serve coraggio di avere più coraggio da parte di tutti”. L’associazione Fratelli della Stazione, Avvocato di Strada e ‘Foglio di Via’ (giornale e casa editrice) saranno presenti alla mobilitazione. Perché sappiamo bene come povertà, mancanza di prospettive ed emarginazione grave degli adulti possono diventare alibi perfetto per entrare a far parte del circuito criminale che ti illude di migliorare la tua vita con facili guadagni a discapito della comunità in cui vivi. Il futuro, probabilmente, passa invece per la programmazione di serie politiche sociali ed educative capaci di tenere in piedi accoglienza, inclusione, nuove opportunità; per la pianificazione di politiche di sviluppo economico, industriale ed occupazionale, capaci di valorizzare le ricchezze naturali, storiche, culturali, alimentari, agroalimentari e turistiche del territorio; per la voglia di ciascuno di noi di diventare presidio di legalità e di civismo, ma disponibile anche a rallentare il proprio passo per aiutare chi – per i motivi più diversi – è rimasto un attimo indietro col rischio di sprofondare nella polvere. E di sentirsi di nuovo perduto.
Tutte le associazioni che vorranno aderire all’iniziativa di venerdì 10 gennaio possono comunicare la propria adesione all’indirizzo mail foggialiberafoggia@gmail.com.
Emiliano Moccia

Foto: Pagina facebook di Libera Foggia