Chi dona deve garantire che gli alimenti messi a disposizione siano ancora commestibili; chi prende non deve abusare della disponibilità del cibo oltre la propria necessità; chi gestisce il frigorifero solidale deve garantire l’igiene e un controllo sul suo corretto utilizzo. Regole chiare che permettono a questa iniziativa di funzionare senza particolari intoppi. Poche ma semplici regole che sono alla base del corretto funzionamento dei “Frigo solidali”, presenti in diverse città italiane e che a Bari rientrano in un progetto più ampio di sensibilizzazione e di lotta allo spreco alimentare. Tra questi, Avanzi Popolo, un progetto ideato e sostenuto dall’Associazione di Promozione Sociale Onlus Farina 080, nata con l’obiettivo di attivare azioni contro lo spreco di cibo, a partire dalla costruzione di canali di contatto tra i luoghi dove si produce lo spreco (famiglie, dettaglianti e ristoratori) e i luoghi del bisogno. Il tutto attingendo a due risorse ampiamente inutilizzate: il cibo che rischia di essere buttato e la disponibilità di tempo della comunità.
Il “Frigo Solidale”, dunque, è un’attività che percorre questa strada del constrato allo spreco alimentare. Sostenuta dalla Fondazione CON IL SUD nell’ambito dell’iniziativa “Con il Sud che partecipa” e realizzato in collaborazione con l’associazione Kenda Onlus, Link-Sindacato studentesco, Zona FranKa, The Hub e il Comune di Bari – Assessorato al Welfare, vuole favorire la riduzione dello spreco di cibo, contrastare la povertà e promuovere il foodsharing attraverso sette frigoriferi e dispense solidali diffusi in diverse zone della città di Bari. E proprio un articolo pubblicato sul sito di Buone Notizie del Corriere della Sera ha spinto la comunità di Avanzi Popolo ad una riflessione su come stia mutando il progetto ed allargando i suoi orizzonti: «Perché le comunità che si attivano contro lo spreco alimentare si moltiplicano. Perché il contrasto allo spreco alimentare e il recupero delle eccedenze mette al centro anche le piccole e le piccolissime quantità, capaci di stare in un frigorifero. Perché la rete che stiamo costruendo già da tempo supera i confini cittadini. Non cambia l’obiettivo, ma cambiano i luoghi di contrasto e di attivazione».
Oggi, con gli ultimissimi spostamenti effettuati, è possibile trovare i frigoriferi solidali a supporto di queste realtà ed esperienze nei seguenti punti:
– Parrocchia di San Sabino, Quartiere Madonnella a Bari a supporto del punto Caritas
– Parrocchia Don Guanella, Quartiere Poggiofranco, Bari
– Impact Hub Bari, Fiera del Levante, Bari
– Casa delle Culture a Bari, Quartiere San Paolo, Bari
– Università di Bari – Facoltà di Lettere ma prossimo ad essere spostato presso Zona Franka a Bari, Quartiere Madonnella
– Istituto figlie di Maria Ausiliatrice Quartiere San Girolamo, Bari
-Circolo Arci La Garra, Terlizzi (Ba)