Bari, su spinta dell’assessorato al Welfare nasce l’Emporio della salute. Raccolta e distribuzione di farmaci per fini sociali

È stato sottoscritto questa mattina il protocollo d’intesa tra Comune di Bari, Ordine dei Farmacisti, Federfarma, Banco farmaceutico, Caritas diocesana e associazione di solidarietà sociale “Rogazionisti – Cristo Re onlus” per la realizzazione dell’Emporio della salute, una rete diffusa per la raccolta e la distribuzione di farmaci per fini sociali. L’accordo, della durata di un anno, in fase sperimentale, ha come obiettivo il recupero dei farmaci ancora validi non più utilizzati e correttamente conservati nelle farmacie cittadine o donati da privati a seguito di cambio/fine terapia, decesso del malato o semplice donazione, e il loro riutilizzo per finalità umanitarie e di assistenza sanitaria in favore degli utenti dei servizi sociali e degli enti assistenziali e caritativi in grave situazione di marginalità economico-sociale.

Il recupero dei farmaci ancora validi rappresenta infatti uno strumento educativo che, se da una parte insegna ai cittadini a riconoscere il valore etico dei medicinali, dall’altra permette di aiutare coloro che non hanno la possibilità di acquistarli, di far risparmiare il costo dello smaltimento e di ridurre i conseguenti effetti nocivi sull’ambiente. Il protocollo definisce nel dettaglio le modalità di collaborazione dei soggetti aderenti al progetto, coordinato dall’assessorato comunale al Welfare, con riferimento all’integrazione delle competenze e delle risorse disponibili, all’esercizio di attività congiunte nell’ambito delle rispettive competenze e responsabilità, al monitoraggio costante e alla promozione del progetto nel suo insieme.

Il progetto coinvolgerà un primo gruppo di farmacie cittadine che aderiscono volontariamente alla sperimentazione – indicate dall’OdF, dalla Federfarma e dalla Fondazione Banco farmaceutico onlus – presso le quali saranno collocati appositi contenitori per la raccolta e sarà visibile il logo “Recupero farmaci ancora validi non scaduti per l’Emporio della salute” insieme a quelli dei partner del progetto. I cittadini che vorranno effettuare una donazione, prima di immettere i medicinali nell’apposito contenitore, riceveranno la collaborazione del farmacista, che effettuerà un primo controllo sui farmaci donati verificando se sussistano i requisiti e le condizioni previste per la donazione.

Il ritiro dei medicinali presso le farmacie sarà organizzato dall’associazione Ideando individuata dalla Caritas diocesana in collaborazione con l’Ordine dei Farmacisti, la Federfarma e la Fondazione Banco farmaceutico Onlus. Almeno una volta ogni 15 giorni un responsabile dell’associazione Ideando preleverà i medicinali presenti nei contenitori. Le farmacie promuoveranno l’iniziativa con la diffusione di apposite brochure informative predisposte dal Banco farmaceutico e condivise con l’Ordine dei Farmacisti e Federfarma. L’Emporio della salute avrà sede nei locali messi a disposizione all’interno del Villaggio del Fanciullo dall’associazione “Rogazionisti – Cristo Re onlus”, individuati dal Comune attraverso un bando nell’ambito della co-progettazione per il rafforzamento delle reti locali per il contrasto agli sprechi alimentari e farmaceutici e il recupero delle eccedenze (in attuazione della L.R. 13/2017).

«L’Emporio della salute è un progetto di solidarietà e innovazione sociale che incontra i nuovi bisogni, in crescita soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, e che rafforza il piano delle azioni e delle strutture per il contrasto alle povertà estreme che in questi anni abbiamo realizzato come assessorato al Welfare e rete territoriale- – spiega l’assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico – . Il nostro impegno per prevenire il rischio di nuove forme di disuguaglianza e per non lasciare indietro nessuno prosegue attraverso questo nuovo servizio e il poliambulatorio popolare, che attiveremo a seguire, e si rafforza anche tramite tutte le azioni di assistenza domiciliare, quadruplicate in questi anni, e l’attivazione dei primi condomini sociali per i cittadini più vulnerabili e con disagi socio-sanitari».