di Emiliano Moccia
Dà fastidio. Perché è una sequenza continua di testimonianze, di immagini, di bombe, di lacrime, di violenza, di inquietudini che ti ricordano in che città vivi. Che nella città di Foggia incombe una cappa opprimente, terribile, quella della mafia, della criminalità, della paura, della violenza. Non è solo questa Foggia, certo. Ci sono tante brave persone, tante realtà associative che si impegnano per gli altri, per migliore i contesti in cui vivono, per valorizzare le bellezze culturali, sociali e storiche del capoluogo Dauno. Ma quello raccontato in questo documentario è un pezzo grande. Doloroso. Che fa paura, che proprio in questi giorni ha contato l’ennesima giovane vittima innocente della criminalità, ed ancora una volta i suoi assassini non hanno nome e volto. Nel suo documentario pubblicato sul canale di youtube Vincenzo Guiduccio ci chiede di fermarci. Di ascoltare, di farci male. Perché potrebbe essere un dolore, l’ennesimo, che può aiutarci a prendere coscienza, consapevolezza, dell’importanza di non voltare la testa dall’altra parte, di non finire stritolati negli ingranaggi dell’omertà. Non è facile. Affatto. Anche per le piccole cose. Ma è necessario se si vuole davvero cambiare la storia ed il corso di questa città. Ce lo chiedono le vittime innocenti di mafia di questo territorio, ce lo chiedono le testimonianze raccolte nel breve filmato, ce lo ricorda la nostra coscienza. Tutti i giorni. Ed è solo grazie all’impegno di associazioni come Libera se questa attenzione negli ultimi 25 anni non è mai calata.
Guiduccio, dunque, nel documentario “Società Foggiana” attraverso le testimonianze e la paure raccolte prova a dare un volto all’organizzazione mafiosa locale. Non fa sconti. Le voci dei testimoni stridono con le bellissime immagini ed inquadrature che svelano l’altro volto della città. «Il documentario – spiega Vincenzo Guiduccio sul proprio canale – nasce dall’esigenza di raccontare il territorio con uno sguardo diverso da quello istituzionale, mettendo in risalto le storie della comunità, cercando di far conoscere la crudeltà e il modus operandi della quarta mafia. Dedico questo documentario a Foggia e a tutti quei cittadini che ogni giorno non si piegano ai soprusi. Questo progetto è di chiunque abbia voglia di cambiare le cose, di chi ha la forza di mettersi a nudo e di non vergognarsi. Ringrazio chiunque abbia fatto parte di questo percorso e di questo progetto».