“Giornata europea contro la tratta di esseri umani”, il 18 ottobre liberiamo il sogno delle vittime

Cancellare dall’invisibilità le vittime di tratta e di sfruttamento lavorativo. Accendere una luce sulle loro vite per dare speranza. E soprattutto, non restare indifferenti davanti alle storie di migliaia di donne e di uomini che ogni giorno con l’inganno vengono portati dal loro Paese di origine in un altro allo scopo di essere sfruttati nell’ambito della prostituzione, dello sfruttamento lavorativo, delle economie illegali, dell’accattonaggio forzato o del traffico di organi. Il 18 ottobre si celebra la “Giornata europea contro la tratta di esseri umani”. Una data che diventa l’occasione per sensibilizzare le comunità sul fenomeno della tratta, sulle storie delle donne e degli uomini finite in queste terribile ingranaggio criminale.

La situazione in Capitanata
Nel territorio della provincia di Foggia la cooperativa sociale Medtraining è impegnata nelle attività di contrasto alla tratta nell’ambito del progetto “La Puglia non tratta – Insieme per le vittime”, finanziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e promosso dalla Regione Puglia – Sezione Sicurezza del Cittadino, Politiche per le Migrazioni ed Antimafia Sociale – in collaborazione con sette enti anti tratta del territorio regionale: le cooperative sociali Medtraining (Foggia), Comunità Oasi2 San Francesco onlus (Trani), Atuttotenda (Maglie-Lecce), CAPS (Bari); le associazioni Giraffah! (Bari), Micaela (Adelfia-Bari), Comunità Papa Giovanni XXIII. Il progetto, giunto ormai alla terza annualità, è nato a livello regionale con l’obiettivo di assicurare alle persone vittime di tratta adeguate condizioni di alloggio, vitto, assistenza, protezione ed integrazione socio – lavorativa. Gli operatori della cooperativa Medtraining, attraverso il lavoro dell’unità mobile di strada, hanno effettuato 741 contatti, percorrendo in modo particolare i tratti della SS 16 dell’Alto Tavoliere e del Basso Tavoliere, della SS 89 che porta a Manfredonia, della SS 673 Circonvallazione di Foggia. Le beneficiarie incontrate durante il lavoro dell’unità di strada sono soprattutto donne, provenienti per la maggior parte da Paesi quali Bulgaria, Romania, Nigeria, che rappresentano l’80,6% delle beneficiarie contattate. Ma è stata registrata anche la presenza di donne di nazionalità Ucraina (1,9%), Colombia (1,6%), Albania (1,2%) e persino della Repubblica Dominicana. Da ricordare, che in Italia è attivo il Numero Verde 800290290 istituito dal Dipartimento per le Pari Opportunità anonimo, gratuito e attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno, a cui si possono rivolgere le potenziali vittime di tratta e sfruttamento per chiedere aiuto, ma anche privati cittadini.

La situazione in Europa
Il numero delle persone identificate in Europa come vittime della tratta di esseri umani è quasi raddoppiato. Lo dice il 9° rapporto annuale del Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (Greta), che prende in esame i dati tra il 2015 e il 2018, dei 47 Paesi che aderiscono alla Convenzione anti-tratta. Nel 2018 le vittime sono state 15.310 persone, rispetto alle 10.598 del 2015. «Tenuto conto della natura clandestina della tratta di esseri umani e del fatto che il processo di identificazione presenta delle lacune in molti Paesi, il numero reale delle vittime è probabilmente molto più elevato», ha dichiarato il presidente del Greta, Davor Derenčinović. Il messaggio: occorre intensificare gli sforzi. Le due principali lacune nell’attuazione della Convenzione riguardano «l’identificazione dei minori vittime della tratta e le misure di assistenza fornite loro e più in generale alle vittime».