Dove la realtà bussa, la solidarietà apre: dai foggiani computer per la DAD a famiglie in difficoltà

La chiusura delle scuole a causa della pandemia ha creato il problema di come continuare la didattica. La soluzione è arrivata con la DAD (didattica a distanza) e l’uso di strumenti telematici attraverso piattaforme digitali. La possibilità di accesso però è stata lasciata totalmente alle famiglie e ai mezzi personali. Famiglie con difficoltà economiche o numerose si sono viste negare il diritto allo studio per mancanza di dispositivi elettronici. E nonostante molti di questi siano stati dati in comodato d’uso a studenti e docenti, non si è riusciti a evadere tutte le richieste. Non tutti gli studenti hanno affrontato l’anno allo stesso modo: smartphone o tablet datati non hanno permesso una continuità di apprendimento. La pandemia ha sottolineato questo aspetto e le differenze di risorse, ma dove la realtà bussa risponde la solidarietà.  

La risposta è arrivata dal gruppo Facebook Te lo regalo se vieni a prenderlo – Foggia. 

Ce lo spiega bene Marco Manzo di TrashChallenge, associazione che si occupa di ambiente, differenziata, recupero e riutilizzo dei rifiuti: «Il gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo” si occupa di trovare una casa a quegli oggetti di cui i proprietari vogliono disfarsi e che invece potrebbero essere utili a persone che ne hanno bisogno. È nato da un paio di anni e conta ormai 9000 membri».  

La consegna di uno dei dispositivi

La solidarietà si sposa così alla necessità di qualcuno di liberarsi di cose diventate superflue e risponde alle richieste d’aiuto che giungono sul gruppo.

«Abbiamo aiutato una giovane mamma che non riusciva a permettersi un passeggino, le pappe e altre beni necessari per il suo bambino e la risposta è stata sorprendente», continua Marco nel suo dettagliato racconto. «Negli ultimi tempi la richiesta da più utenti era incentrata sui dispositivi elettronici per permettere ai loro figli in età scolare di affrontare la DAD. Come sappiamo, non tutte le famiglie hanno la fortuna di avere in casa un computer e molti ragazzini si ritrovavano a fare lezione con il cellulare che spesso dovevano dividere con il genitore. A questo punto, date le molteplici richieste, abbiamo creato una specie di crowdfunding, che facciamo di solito quando vediamo che la domanda supera un certo numero. Diversi sono stati gli utenti che hanno risposto: abbiamo ricevuto una decina di computer che abbiamo ricondizionato e donato alle famiglie che ne avevano più bisogno» 

Ne sono arrivati di diverso tipo: “fissi, portatili e alcuni un po’ datati che avevano bisogno di una sistemata”. Nell’associazione si sono fatti carico di cambiare il sistema operativo, ripulirli, sostituire pezzi vecchi facendo felici chi li riceveva, tra bambini, ragazzi e persino qualche giovane universitario che faceva fatica a seguire le lezioni e studiare dalle dispense dei professori tramite il cellulare.   

Marco ci racconta anche della sua personale difficoltà con la DAD, vissuta da studente universitario della facoltà di Geologia che prevede esami pratici con consistente parte di laboratori attualmente sospesi. «Il nostro Paese – ci dice, aprendosi a riflessioni personali – si è trovato impreparato rispetto ad altri Paesi che si sono attrezzati con piattaforme proprie, adattandosi meglio alle esigenze del loro ordinamento scolastico. Il nostro, al contrario, si è adattato a Google» 

Uno dei dispositivi donati nell’ambito dell’iniziativa

Chi vive le difficoltà di questo periodo nel continuare regolarmente il proprio percorso scolastico ben comprende tutte le problematiche di altri scolari di ogni ordine e grado. Marco, insieme all’altro volontario in questa missione, Mirko Russo, ha ricondizionato (e lo fa tuttora), i pc che generosi cittadini donano ed è costretto a confrontarsi con casi veramente difficili. Ma l’impegno solidale viene ben presto ripagato dall’apprezzamento ricevuto: «Ti basta vedere il sorriso del ragazzo per farti capire quanto ci tiene e questa è la nostra gratificazione, il fine ultimo del nostro impegno». 

Un risultato innescato da una rete di solidarietà e vicinanza a chi, in questo periodo difficile per tutti, avverte maggiore il divario sociale. Un’altra bella realtà di questa città che non si arrende ma tenacemente propone e ottiene.  

Cinzia Rizzetti

(Articolo realizzato all’interno del laboratorio di giornalismo & scrittura creativa presso il “Centro Diurno Il Dono”, finanziato dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese).