Mare Monstrum, Puglia seconda nella classifica del mare illegale con 2.965 infrazioni accertate. I dati di Legambiente

Continua l’assalto al mare e alle coste italiane. Il dossier Mare Monstrum 2021 di Legambiente, il rapporto elaborato da Legambiente su dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto e che restituisce i dati dei reati a danno delle coste e del mare, infatti non offre dati incoraggianti. Sebbene lo scorso anno, attraversato dall’emergenza pandemica e dal lockdown di marzo e aprile, abbia fatto registrare una leggera flessione (-5,8% rispetto al 2019) nel numero complessivo, sul territorio nazionale, di illeciti ai danni del patrimonio marino e costiero (22.248 quelli accertati, una media di 61 al giorno, 2,5 ogni ora), il cemento abusivo continua a spadroneggiare, mentre la pesca di frodo dilaga.

In cima classifica del mare illegale 2020, troviamo infatti il ciclo del cemento, rimasto su valori assoluti altissimi (il42,9% dei reati accertati)Migliori notizie sul fronte degli illeciti legati al ciclo dei rifiuti e all’inquinamento marinodiminuiti dell’11,6%, per l’impatto del lungo periodo di lockdown sulle attività economiche. Balzo in avanti per la pesca di frodo (il 23,3% dei reati accertati) che ha cercato di “approfittare” della pandemia, come dimostra il numero impressionante di sequestri effettuati: 3.414 contro i 547 del 2019, dagli attrezzi usati illegalmente in mare alle tonnellate di prodotti ittici requisiti. Cresce, in generale, il numero di persone arrestate e denunciate per aggressioni alle coste e ai mari italiani, 24.797 (+24%rispetto al 2019), e quello dei sequestri che hanno toccato quota 8.044 (+9,9%) per un valore di 826 milioni di euro.

«Ancora una volta il dossier Mare Monstrum di Legambiente ci dà una fotografia impietosa della Puglia. – dichiara Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia – . Dimostra come le nostre coste e il nostro mare sono a forte rischio di illegalità ed hanno bisogno di maggiore attenzione e tutela non solo da parte delle Forze dell’Ordine, ma anche e soprattutto da parte di ogni cittadino. Ed è proprio agli uomini e donne delle Forze dell’Ordine e delle Capitanerie di Porto che va il nostro ringraziamento, perché se è vero che i numeri sono sconfortati è altrettanto vero che questo dimostra come i controlli ci sono e funzionano correttamente. Soprattutto con l’inizio dell’estate ci deve essere massima l’allerta e l’attenzione e infatti i nostri circoli sono dei piccoli fari pronti a segnalare ogni minimo atto illegale».

Tra le regioni dove si concentra il maggior numero di reati, al primo postotroviamo la Campania (con 4.206 illeciti, il 18,9% di quelli registrati a livello nazionale),seguita da Siciliae PugliaQuest’ultima, secondo il dossier, conta numeri purtroppo ancora molto importanti: a fronte di 2.965 infrazioni accertate, il 13,3% del totale nazionale, sono state 2.686 le persone denunciate e arrestate e 1.016 i sequestri effettuati dalle Forze dell’Ordine. Nella classifica dell’illegalità sul ciclo del cemento, dunque pratiche illecite ai danni dell’ecosistema marino e costiero, la Puglia figura al terzo posto con 1.103 infrazioni accertate, l’11,6% sul dato nazionale, con 1.230 persone denunciate e arrestate e 220 sequestri effettuati.

Tanti sono anche i reati legati alla pesca illegale, professionale o sportiva. Nel 2020, nonostante la pandemia, in Italia gli illeciti accertati sono rimasti sostanzialmente invariati (5.181 rispetto ai 5.207 del 2019), crescono lievemente le persone denunciate e arrestate (5.152 contro le 5.010 del 2019) mentre aumentano in modo rilevante i sequestri effettuati (3.414 contro i 547 del 2019). In valori assoluti, la Sicilia occupa la prima posizione, con il 22% degli illeciti accertati, seguita da Puglia (882 infrazioni accertate, il 17% del totale, con 879 persone denunciate e arrestate), Campania e Calabria.

Oltre 579 tonnellate complessive di “pesce” sono state sequestrate in Italia, circa 1.587 chilogrammi di pesce al giorno, con la Sicilia che primeggia per i sequestri di “pesce, caviale, salmone e tonno”, con oltre 163 tonnellate (la Puglia è sesta con 98 tonnellate sequestrate) e per sequestri di “datteri, crostacei e molluschi”, con oltre 81 tonnellate (Sicilia, Puglia e Campania coprono l’81,4% del totale). La Calabria invece emerge per sequestri di “novellame” con oltre 10 tonnellate (Calabria, Puglia e Sicilia coprono il 94,8% del totale).